Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

Argo1nenti il principio di una trasformazione lenta, limitata. Diamogli un nome più preciso: un'erosione. I sociologi o.ggi dicono: le crescenti eccedenze demo,grafiche accumulatesi sino al secondo dopoguerra tro1 vavano, intorno al 1950, una nuova occasione nell'emigrazione transoceanica, in parte, e soprattutto in quella europea alimentata essenzialmente dalle regioni meridio-nali e insulari. A partire dal 1957 intervennero alcuni avvenimenti storici e politici ch_ediedero all'emigrazione italiana in generale e a quella meridionale in particolare, direzioni ed esperienze nuove: il trattato di Roma ( 1957) istituì la libera circolazione della 1nanodo,pera nell'ambito dei sei paesi della Comunità Europea. L'emigrazione transoceanica si arrese a quella stagionale verso le zone più ricettive dei paesi delJa Comunità Euro,pea. Ormai, per l'Italia il problema dell'emigrazione meridionale si pone come problema fondamentale per l'ulteriore sviluppo del proprio sistema produttivo·: non è più, come ieri, una realtà che si deve subire, ma un pro.blema che si deve risolvere. La fuga dal Sud, per il modo indiscriminato con cui essa avviene, nel suo duplice aspetto di emigrazione ali' estero e migrazio11i interne, rischia di svuotare questa tradizionale riserva di manodopera e compromettere, insidiare l'avviato processo di industrializzazione ·delle regioni meridionali più suscettibili di sviluppo. Ai _sociologi, alla classe dirigente, ai politici il compito di affrontare e risolvere il problema. All'emigrazione transoceanica del primo tempo, nel Sud, è intervenuta l'emigrazione europea ed interna; la prima con i segni drammatici di un movimento lento, limitato in cui erano predominanti per gli osservatori l'avventura dell'individuo o del grup-po sradicato e il calcolo delle sue rimesse denunciatrici e « provvidenziali », la seco•nda con i segni inquietanti di un esodo e di una rottura spettacolare nella realtà meridionale. Mentre la prima emigrazione transoceanica pro·1oca la rottura nel tradizionale sistema economico della proprietà (l'abbiamo• chiamata, precedentemente, ora rivoluzione silenziosa ora erosione), la se, conda emigrazione europea ed interna causa una rottura più intima, più profonda, più estesa della prima sia nell'uomo meridionale sia nella realtà meridionale: questa volta - non dimentichiamolo - l'uomo del Sud che evade, fugge, si trova di fronte alla società dei consumi e alla realtà italiana ed europea. A questo punto bisogna dissipare l'incanto o tradire un giudizio coltivato con un certo ottimismo ·o una certa convinzione: le due grandi rotture (preferiamo questa parola alle aJtre due quali trasformazione e rivoluzione perché è la più adatta disponibile .ad esprimere, a rendere 87 BibJi tecaginobianco •

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