Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

, Argomenti A questo punto conviene far rilevare un'osservazione, una considerazione importante, direi originale in questo itinerario « rosso»· (adoperando un colore caro al Villari) che è l'emigrazione moderna del Sud. Bisogna distinguervi due personaggi dominanti: l'emigrante « interno » che coincide con la seco11da età ·della burocrazia unitaria (alla « piemontesizzazione » succede la « meridionalizzazione ») e quello « esterno· » che costituisce uno dei più grossi fenomeni per il Sud e nel Sud. Il primo è in cere~ di un « p-osto » nel paese che ormai" è uno Stato, una nazione (più una nazione che uno Stato: e ancora oggi il paese soffre di questo mancato equilibrio); il secondo in cerca del ·p•ane in una terra a lui estranea, una terra al di là del suo paese e della sua patria. Tutti e due hanno in comune quella ricerca di una sicurezza che si identifica o con il posto o con il lavoro: la sicurezza in qualcosa e di qualcosa è sempre una componente centrale, basilare del carattere, dell'anima meridionale, più che l'ideale. Una componente che è una specie di contropartita del suo perenne nomadismo, della sua infaticabile mobilità, della sua fantasia. Il primo è il travet berseziano dell'emigrazione; il secondo ne è il Robinson Crusoe; l'uno siede -davanti al tavolo; l'altro parte con un bastimento. La sicurezza e l'avventura; l'immobilità e la ricerca. Il primo s'inserisce nello Stato attraverso una gerarchia burocratica che è una sp,ecie di potere, il secondo entra in una realtà trcm~ndamente, assolutamente nuova per lui. Emigrazione burocratica ed evasione proletaria. Dall'Italia, tra il 1900 ed il 1901, si registrano· 530.000 espatri di cui quasi la metà per l'America Meridionale. L'applicazione del vapore ai trasporti marittimi, renden·do estremamente più facili gli spostamenti a lunga distanza, accelerò straordinariamente le emigrazioni intercontinentali. In Italia, l'emigrazione transoceanica, che aveva costituito fin dagli ultimi anni del secolo scorso una valvola di sicurezza delle nostre eccedenze demografiche, subì, nei periodi precedenti e successivi alla prima guerra mondiale, forti contrazioni per venire quasi co•m-pletamente meno intorno agli anni '30 per effetto ·della politica demografica seguita dal fascismo. È in questo periodo, cioè nel primo tempo ( o stagione) dell'emigrazione meridionale transoceanica, che appare, si delinea, si precisa, nella storia del Sud, il personaggio, anzi il protagonista di una rottura, diremmo perfino ,di una rivoluzione se non sapessimo che questa parola è ormai inflazionata dalla retorica o dalla sup·erficialità oppure legata irrimediabilmente all'avvenimento, al gesto, al risultato clamoroso, provocante, spettacolare. Il protagonista •di questa rottura (o rivoluzione silenziosa, clandestina) è l'emigrante meridionale. nel Nord America, cioè 85 BibJi tecaginobianco

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