Michele Novielli me il nostro, è il perso·naggio di una mitologi~ più e:he di una realtà: la prima domina sulla seconda. È soprattùtto l'uomo, lo sradicato, accompagnato nel suo viaggio dal motivo triste ,di una celebre canzone napoletana, dalla pietà di una nazio.ne, dall'impotenza di uno Stato, dall'incapacità di una classe dirigente e, infine, da una certa prosa lirica degli scrittori. È l'emigrante: il nomade del bisogno. Il suo dramma diventerà una «provvidenza» dolorosa o un male « naturale», « spontaneo», « irrimediabile », una « risorsa » della necessità, una « colpa » positiva. Trionfano da una parte, la ·dialettica economica, dall'altra la dialettica all'italiana: la prima che .dalla realtà sa ricavare interessi e utili, la seconda che di fronte ·alla realtà, con un'intelligenza, anzi con un'intuizione spiccata, inalienabile, cioè così italian·a, sa creare mitolo-gie, motivi e cause per evitarla o superarla o per non risolvere i suoi p1 roblemi fondamentali. Non si tratta, molte volte, nel nostro p,aese, q11ando si vuole cercare la causa di una mancata risoluzione di pro1 blemi fondamentali, di trovarla solo a·dditan·do una certa .pigrizia, in·differenz~, a, incapacità da una parte e dall'altra l'interesse di un grup,po, di una classe, di una casta: a com.plicare l'una e l'altro, interviene questa tipica dialettica italiana, questo « vizio » d_ell'intelligenza italiana. Al primo tempo, che è quello della denuncia di un dràmma che può essere evitato, di un male che non è, ancora, nei giu·dizi e nelle analisi (è il caso del Galanti) una risorsa, si contrap-pone il secondo tempo che è quello della difesa di un male che diventa una « via naturale e spo·ntanea », di una risoluzione. La tesi difensiva dell'emigrazione meridionale è sostenuta con calore e convinzione del meridionalismo liberale. « L'emigrazione - scrive la 'Rassegna settimanale' del 23 marzo 1879 - è uno dei pochi mezzi efficaci, se non a togliere, almeno ad allontanare i p·ericoli sollevati dalla questione delle nostre plebi agricole che ingigantisce dinanzi a noi e dinanzi alla quale chiudiamo gli occhi. La emigrazione migliora gradatamente le -condizio·ni fatte ai lavoratori -dell~ terra per la diminuita concorrenza delle braccia, e, quando bene diretta, può inoltre procurare al paese nuovi capitali, se gli emi,grati ritornano, influenza e sbocchi commerciali all'estero, se si stabiliscono definitivamente nel luogo di . . em1graz1one ». . .« L'emigrazione scrive Rosario Villari, nella sua opera Il Sud nella storia d'Italia - attraversa come un filo rosso tutta la storia moderna del Mezzogiorno acquistando rilievo diverso in ognuna delle sue fasi ma conservando sempre una grande importanza sia per le cause e conseguenze oggettive sia per le discussioni e i contrasti politici che I attorno ad essa si sono accesi >~. 84 Bib iotecaginob·- co
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