Argomenti Nell'uomo meridionale coesistono sia il protagonista della prima, sia il personaggio della seconda: l'uomo con le sue radici nella terra (con il san-gue della terra, direbbe Corrado Alvaro) e nello stesso temp,o con l'evasione permanente dalla realtà in cui vive, realizzata o con la fantasia o con l'emigrazione fisica. Due esempi opportuni: Campanella è l'emigrante dell'anima, del pensiero, ·dello spirito (co·me del resto Vìco è l'emigrante della storia), e lassù troppo in alto, l'uno costruisce la sua città inseguita e trovata, e l'altro esplora dall'alto i disegni della storia; l'uomo· comune del Sud, il contadino della miseria, dell'umiliazione quotidiana, è l'emigrante della necessità. A descriverlo questo tipo della pura, drammatica condizio-ne economica, nel momento in cui diventa personaggio storico, forse per la prima volta è stato Giusep•pe Maria Galanti. « In novembre - scrive Galanti - comincia tale emigrazione. Partono uomini, donne e fanciulli dopo i dieci anni, e si spandono nelle campagne romane. Si occupano a cavar fossi, alle costruzioni delle strade, a zappar vigne, a seminare e nettare grani, a raccogliere fieno, a segar legna, a fare carboni e calce. Moltissimi di Amatrice, di Civitareale, di Montereale, stazio-nano perpetuamente in Roma, dove fanno gli osti, i bettolai, i facchini, i cioccolatieri. La maggior parte dei lavoratori delle campagne viene assoldata da così detti 'caporali', che prendono in app-alto dalla ·Camera apostolica, da principi romani i lavori delle strade, delle tenute e per conto loro le· fanno eseguire. Vi sono i ' ca,poraletti ' che presiedono ai lavoratori divisi in drappelli. Sono, i ,primi, veri incettatori di uo1nini per un certo tempo. Fanno gran lucri, e non è raro l'abusare della necessità dei poveri lavoratori ». Il gojvemo - spiega Galanti - in queste zone, riscuote ma non dà: è il percettore di tasse. I gove,rnatori vanno nei paesi dell'Abruzzo soltanto per riscuotere le imposte, quando tornano gli emigranti con i risparmi racimolati nel duro lavoro nelle campagne romane. Sembra, questa, la prosa immediata di un giornalista, ed è, invece, la descrizione analitica di uno storico, di un riformista. È un personaggio fondamentale della storia_ del Mezzogiorno, qui descritto nel momento in cui incomincia a diventare tale. Qui siamo al tempo· della prosa, all'analisi resa con accuratezza e metodo da un interprete del movimento riformatore napoletano e meridionale: Giusep·pe Maria Galanti. Queste paroile furono scritte dall'autore nell'ultimo anno della sua vita, 11el 1806. Il personaggio è l'abruzzese. Passiamo, ora dall'Illuminismo napoletano e meridionale all'avvenimento storico dell'Unità nazionale. È i.I tempo, questo, della poesia, del canto, della retorica unitaria e romantica. L'emigrante è il perso·naggio delle rimesse necessarie e delle statistiche denunciatrici. In un paese co83 Bi0Ji·otecaginobianco
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