La Diaspora del Sud di Michele Novielli Circa due anni fa, svolsi per la rubrica televisiva « L'Approdo », un'inchiesta dal titolo perentoriamente suggestivo, ma anche con tutte le trappole dell'ambizione: l'uomo del Sud tra il mito contadino e il transistor. Un tema ampio e attuale: ma l'ampiezza poteva essere insidiata dai limiti di una rubrica e l'attualità dalle urgenze delle annotazioni superficiali. Per analizzare, descrivere, infine identificare questo così complesso e così nuovo personaggio, lo diremmo un personaggio straordinario, era necessario svolgere due compiti: -da una parte, interrogare, se,ntire, ascoltare il sociologo; dall'altra lo scrittore. Dalla prima analisi sarebbe venuto fuori, dominante e inevitabile, un personaggio· collocato, situato in una sicura ma fredda, esterna geometria di diagrammi, di curve statistiche; dalla descrizione del secondo, centrale, sarebbe venuto fuori il personaggio inseguito, tradotto, affidato soprattutto alle eno1 rmi possibilità dell'intelligenza, della fantasia, dell'intuizione, della frase, un personaggio con i suoi sentimenti, stati d'animo, segreti dell'anima, e via di seguito. Scelsi lo scrittore. Il personaggio della cifra, certamente, è più reale del secondo e così tipico del nostro tempo chiamato società o mitologia dei consumi, delle cose; il personaggio della frase, sicuramente, è più profo,ndo, insomma più vero del ·primo e così necessario. Intervistai cinque scrittori, meridionali o· meridionalisti: Carlo Levi, Carlo Bernari, Leonardo Sciascia, Domenico Rea e Michele Prisco. Levi, lo scrittore torinese-meridionale e Sciascia, lo scrittore siciliano, ide·ntificarono tale personaggio, o il personaggio più caratterizzante, più significativo di una stagione straordinaria del Sud, nella figura dell'emigrante meridionale. Ecco la domanda formulata: « da una ventina d'anni nasce, si va delineando, ma ancora confusamente, un nuovo personaggio nella realtà meridio-nale che sta tra i desideri della civiltà dei consun1i e i miti antichi della civiltà· contadina. Lei, in qualità di scrittore, come si situa di fronte a questo nuovo personaggio?». Ecco la risposta di Leonardo Sciascia : « Questo nuovo perso·naggio 81 Bibliotecag inobianco
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