Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

Ernesto Bassanelli 14. La Politica Agricola Comune. - L'organizzazione co·mune dei mercati già comprende: cereali, riso, carni; uova, pollame, prodotti caseari, grassi, ortofrutticoli, prodotti di trasformazione, zucchero, tabacco, vino, fibre tessili. Per ognuno di questi settori, un flusso· continuo di norme comunitarie di impostazione, di revisione, di aggiustamenti, di 1 Jeriodici aggiornamenti. Si tratta di regolamenti o· decisioni che hanno per destinataria la Repubblica Italiana. Il Gover110 ed il Parlamento nazionale sono direttamente impegnati ad assicurarne l'attuazione in tutto il territorio nazionale. La pratica attuale è questa: si aspetta cl1e le cose si avviino da sole, oppure si diramano circolari più o meno riservate, oppure si emanano vere e pro·prie leggi che, ad an11i di distanza, ratificano tutto quello che è stato fatto nel frattempo. Basti pensare a ciò che sta avvenendo ora per il tabacco. Il regolamento comunitario ha reso inoperante il monopolio, le stesse sanzioni penali che lo reggevano. Questo da mesi, dopo un'attesa prolungatasi per anni al di là del previsto. Ma non un cenno ufficiale od ufficioso da parte delle Finanze o dell'Agricoltura per prendere atto di una riforma radicalmente innovatrice come questa. La politica dello struzzo che deve curare le sue uova sotto la sabbia, e che sotto la sabbia mette la testa per non vedere, non può continuare una volta che si è dato l'avvio alle autonomie regionali. Non saranno più ammissibili ratifiche legislative, ed anche amministrative, che passino lo spolverino ad anni di distanza. Ci vorrà la massima tempestività; perché, se questa è tutta materia chè ricade sotto la co1npetenza dell'amministrazione centrale (quali che siano i poteri da delegare eventualmente alle Regioni, anche con larghezza di criteri), tuttavia le Regioni possono esercitare un'azione di stimolo, capace di mettere in crisi ogni volta la burocrazia ministeriale. Le Regioni non potranno tollerare, ad esempio, che le integrazioni di prezzo vengano pagate con ritardo di anni. La politica agricola comune non c~mprende soltanto l'organizzazione dei mercati agricoli unificati. C'è anche il problema, -delicatissimo e quanto mai complesso, di una politica degli aiuti tenuta continuamente sotto la 1ninaccia delle reazioni che possono determinarsi per assicurare il rispetto delle regole di concorrenza. Sarà questo uno dei terreni di scontro più facili fra Regioni e Stato, da una parte; fra Stato e CEE dall'altra. Per fronteggiare e per mediare, occorre un potere politico ed amministrativo centrale che sappia il fatto suo. Un capitolo a sé, che dovrebbe diventare estremamente importante in questa stessa materia così delicata, riguarda le associazioni di produttori: che do78 Bibl1otecaginobianco . . .

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