Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

Argomenti , Il Consiglio Superiore dell'Agricoltura può avere davanti a sé un campo immenso, da riconsiderare ex novo: con impegni legati alla prospettiva di una moderna agricoltura, veramente efficiente che, rinunciando ad ogni evasione retorica, accetti la realtà per quella che è: una realtà dura e difficile, sfavorevolmente condizionata dall'ambiente naturale; di una agricoltura che non può più pagare un alto prezzo per la « protezione » ad essa imposta dai politici e dai privati. Oltre i ricordati Istituti di ricerca e sperimentazione, operano nell'ambito del Ministero gli Osservatori metereologici, gli Istituti talassografici, i'UNIRE. 13. La politica di programmazione. - Praticamente è un capitolo nuovo nella storia dell'agricoltura italiana. I paragrafi dedicati ai problemi agricoli e del mondo rurale, nella ormai cospicua serie di testi ufficiali per la programmazione, sono sempre stati piuttosto sbrigativi e si sono dimostrati male informati. Dalla prima impostazione, che vantava la programmazione come rimedio per impedire l'eso-do rurale, al « Progetto '80 », che si limita a recepire le tesi fondamentali del nuovo Piano Mansholt, sempre la nostra programmazione ha evitato di affrontare seriamente i pro·blemi dell'agricoltura: sui due diversi piani, delle esigenze •delle p·opolazioni e dell'ambiente rurale e sul piano di un'attività produttiva che deve potersi affermarsi in un grande me.reato comune di fronte a concorrenti molto agguerriti. Problemi concreti, seri, fortemente impegnativi, sull'uno e sull'altro piano·; ma ogni volta stemperati sotto il luccicore di affermazioni di principio- vuote e retoriche. Gli obiettivi del programma per l'agricoltura debbono essere pre1Jarati, elaborati, al Ministero, mediante una permanente collaborazione, informativa e tecnica, con gli assessorati regionali .dell'Agricoltura. Una collaborazione permanente, che non p·uò esaurirsi nei lavori preparatori per gli Uffici centrali della programmazione; che deve, anzi continuare anche nella fase operativa, perché nel corso dell'esecuzione nascono j suggerimenti particolari e le proposte concrete che, ogni volta, puntualizzano la politica di piano come deve essere poi regolata dalla legge annuale di programma. La stessa preparazione per ciò che l'Italia andr~ a dire, a sostenere, a far valere a Bruxelles, nelle sedi co·munitarie, deve avere qui la sua sede: in quegli inco·ntri con le Regioni, in quel dialogo continuo. Quante volte le nostre. delegazioni, partite da via XXSettembre, sono arrivate a Bruxelles sprovviste di tutto: di una documentazione presentabile, di idee sostenibili, di proposte accettabili. Perché ogni volta era necessario rico·rninciare da capo, improvvisando ed arrangiando. 77 Bibli·otecagino ianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==