I Argomenti turale e il decentramento urbano al sistema economico i11dustriale tecnocratico, i cosiddetti moviventi under ground della cultura di contestazione affermano che la crisi ecologica è profondamente radicata nelle strutture della società industriale e dei suoi ordinamenti sociali, che non è risolvibile con mezzi dirigistici e che pertanto il movimento per la salvezza ecologica è inseparabile dai movimenti per il riscatto dalla povertà e per la liberazione dalle segregazioni razziali ed etniche, concludendo che l'unico mezzo per riguadagnare il controllo dello spazio vitale e dell'ambiente necessario all'evoluzione della vita in forma di vera libertà è quello dell'azione diretta: « I rivoluzionari dovranno diventare hippies per la'ecologia e gli hippies ecologi trasformarsi in rivoluzionari ». Il riscatto del controllo diretto dell'uomo sul suo ambie11te è dunque possibile solo in una prospettiva rivoluzionaria? Certamente questa sarà l'unica alternativa anche in Italia nel caso temibile che si verifichi un nuovo aborto della politica « radicale » e della mobilitazione tecnologica; ma questo sforzo non può peraltro essere trasct1rato saltando, come di solito avviene in Italia, le più necessarie e responsabili esperienze politiche e culturali. Eppure il nostro paese è ancora oggi ricco di forze e di valori tradizionali concentrati soprattutto nel Mezzogiorno e, proprio da queste forze e da questi valori, potrebbe nascere il riscatto del paè.se intero contro la soggezione economica e culturale creata dallo sviluppo industriale del Nord. Perché ciò si verifichi occorre però un se11so storico e critico più profondo e spregiudicato da parte delle nostre forze dirigenti, un profondo ridimensionamento dei valori e dei comportamenti popolari rispetto a quelli borghesi ed anche una maggiore presa di coscienza dei valori culturali autonomi e legati alle tradizioni locali, da parte delle componenti popolari ancora sopravvissute. In una prospettiva ideologica non brutalmente materialistica, io non credo che il modo di fruire il territorio e le relative caratteristiche degli insediamenti umani possano essere considerati, in definitiva, solo come conseguenza dei fattori e delle determinant~ economiche; io credo che, attraverso un processo di conservazione e di rivalutazione delle costanti del patrimonio culturale della società, che avviene spesso in modo inconscio, si affermi110 nei momenti di maggior tensione culturale come l'attuale, delle scelte che orientano le comunità verso modi di comportamento più liberi e meno condizionati dai semplici parametri della produttività materiale: 59 ibJi tecaginobianco
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