Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

Guido Pepe In complesso dunque saran·no state applicate L. 416.323 di imposta entrata (al 4% in quattro fasi: L. 40.000 4- L. 81.60() + L. ·124.864 + L. 169.859). Si osserva anzitutto che - non operando per l'ige il gioco delle detrazioni dell'imposta pagata a monte, come invece è previsto dalla meccanica interna dell'imp·osta sul valore aggiunto - necessariamente l'operatore economico deve includere l'im-po,sta ent 1 rata da lui pagata tra i costi di produzione: il che tra l'altro provoca inestricabi·li effetti di oumulo di imposta sull'imposta tali da rendere incalcolabi,le l'indice di incidenza del tributo (nel caso esem-· plificato, invece, se per assurda ipotesi fosse possibile evitare l'incor,porazione dell'im·p·osta tra i costi economici - l'ige al 4% sarebbe al:la fine esattamente di L. 4.000.000 al pari dell'IVA calcolata __.J con le sue •detrazioni - sul valore pieno di L. 4.000.000 in misura del 10%). È agevole poi rilevare che il carattere cumulativo ,dell'ige - a parte il difetto di trasparenza - con·diziona molto -pesantemente il modo di produzione e di smercio -dei beni, in quanto l'ammontare complessivo della imposta entrata dipende, in un rapporto di rigida prop-orzionalità, dalla lunghezza del circuito industriale e/o commerciale seguito dal prodotto mentre, stante l'anzidetto gioco delle detrazioni, il si1stema impositivo dell'IVA è assolutamente indifferente alle maggiori o minori complicazioni •dei processi pro,duttivi o -di scambio. Riportandoci ancora all'esempio si può constatare, per tabulas, che se l'industriale Casanova riesce - in i.potesi - a saltare l'intermediazione del grossista, pur ·sostenendo i costi già ricadenti a carico di quest'ultimo (Degli Esposti), ne otterrà in complesso un lucro d'imposta entrata pari a Lire 129.859 (l'importo cioè di L. 124.864 di ige maggiorato di L. 4.995, rappresentata quest'ultima cifra dall'imposta 4% su L. 124.864 ,di imposta incorporata nel prezzo lordo di L. 3.246.464). Ciò perché ·1a sopp,ressione di un passaggio intermedio - a parità di co,sti e di utili complessivi - comporterà anche un salto ·d'imposta sicché il Casanova potrà vendere al dettagliante Ercolani le merci a L. 4.286.464 (L. 4.121.600 + 164.864 di ige) anziché a L. 4.416.323, con una ri·duzione appunto ,di L. 129.859. Ciò ovviamente non accade applican,do l'IVA che - data l'indipendenza del valore aggiunto dal numero dei passaggi intermedi - resterà in o·gni caso applicabile nella misura in,variata di L. 400.000. Queste d•unque le caratteristiche essenziali dell'imposizione sul valore aggiur1to, che, come vedrenio, ha anche il pregio di facilitare, affidandolo al sistema contabile delle medesime imprese, le modalità di rimborso (automatico ad·dirittura) del tributo relativo ai prodotti da esportare. Queste caratteristiche, per gli evi,denti presupposti di razionalità che inflluiscono sull'aipp,arato di prelievo, permettono di ri1 spondere positivamente alla già formulata domanda circa l'opportunità della scelta fatta - indipendentemente dagli impegni assu-nti in sede CEE ·_ per questo nuovo tipo di imposizione sulla cifra di affari, .anche se la veochia imposta entrata, pur tra le molte incrostazioni, aveva innegabilmente il vantaggio ,di una grande manovrabilità attraverso le •differenziazioni di aliquote (generalmente ·basse) e -di una più 48 Bibl"otecagi obianco

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