I Giornale a più voci plici esigenze d·ella circolazione dei prodotti tra Stato e Stato, anche perché rende im.possibili talune deformazioni della concorrenza per effetto di aggravi o alleggerimenti fiscali ad opera degli Stati esportatori. Un secondo requisito del tributo - che ne consiglia l'adozione - è quello, della così detta neutralità fiscale. Come tutti sanno, nelle imposte plurifasi c11mulative il tributo viene ad incidere - sia pure con aliquote basse - sul valore pieno del bene ad ogni passa,ggio. Il prezzo ovviamente viene via via ad ingrossarsi _, anche per la incorporazione del tri 1 buto - ir1 ragione del n11mero degli atti economici cui viene assoggettato il prodotto. Logicamente si finisce col creare una spinta - •di natura fiscale - alla concentrazione dei ·sistemi p1 roduttivi, giacché sconterà imposte minori quell'azien,da che riuscirà ad eliminare, nel ciclo produttivo ed in quello di scambio, rm maggior numero di passaggi intermedi. Ovviamer1te gli effetti di questa innegabile spinta alla concentrazione della produzione (cosiddetta integrazione verticale delle imp•rese) si risolveranno in danno dei piccoli imprenditori che non hanno i mezzi per mo1dificare la propria struttura aziendale ed in maggior vantaggio· dei grandi imprenditori che possono crearsi una vera rendita fiscale attraverso un'organizzazio·ne verticalmente i1 ntegrata della propria azienda. A tali effetti distorsivi è del tutto sottratta l'imposizione sul valore aggiunto in quanto - lo si è visto - l'IVA, quali e quanti che siano i passaggi intermedi dei beni nel ciclo produttivo e di smercio, col.pisce nella stessa misura il valore pieno del p,rodotto, a parità di prezzo finale~ In queSit:o senso può affermarsi che l'IVA è un tributo che non ha influenza sulle condizioni o modalità produttive: è, quindi, sotto questo aspetto, assolutamente neutrale. Tornando per un momento sulle cifre riportate nell'esempio già fatto ci si può rendere conto in concreto delle differenze esistenti tra i due tipi di im.posta. Si è visto che, concluso l'u1 ltimo atto economico per L. 4.000.000 da Degli Esposti al dettagliante Ercolani, l'imposta sul valore aggiunto complessivamente ammonta a quattrocentomila lire in quattro pagamenti frazionati di L. 100.000 ciascuno. Osserviamo ora l'incidenza tributaria sugli stessi atti economici supponendoli soggetti ad ige con aliq11ota 4% anziché ad IV A con aliquota 10%. La prima ver.1.dita sconterà L. 40.000 d'ige. Tale im1 porto costituisce senz'altro un aumento di costo cosicché il primo acquirente (Bianchi) nel rivendere i p,rodotti da lui lavorati incorporerà nel prezzo anche l'ige pagata sull'acquisto stabilendo in L. 2.040.000 (anziché L. 2 milioni) il p•rezzo. di vendita al netto dell'ige dovuta sul secondo passaggio. Il secondo passaggio (all'industriale Casanova) avverrà dunque al prezzo lordo di Lire 2.121.600 (L. 2.040.000 + L. 81.600 di ige). Così i1 l terzo passaggio (all'jndustriale Degli Esposti) avverrà, secondo il medesimo schema, per L. 3.246.464 (L. 3.121.600 + L. 124.864 di ige). Ed infine il quarto al dettagliante Ercolani avverrà per L. 4.416.323 (L. 4.246.464 + L. 169.859 di ige). . 47 Bibliotecaginobianco . -
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