(;uido Pepe Un tributo che ha già un futuro La riforma tributaria - se ne parla da anni - dovrebbe es.sere varata abbastanza sollecitamente se è vero che la data del 1° gennaio 1972 è l'ultimo termine fissato, in recenti accordi di carattere internazionale, ·per l'entrata in vigore nell'ambito della CEE di un sistema comune di imposizione sugli scambi: ahe è come dir·e l'attuazione nei paesi del MEC '.dell'imposta sul valore .aggiunto. Questo trib,uto - l'IVA - nacque in Francia nel 1954, frutto di un,a tormentata elaborazione cor.i.cettuale dovuta in gran parte allo studio e alle profonde intuizioni di un ispettore di finanza, Marcel Lauré, autore, tra !'·altro, del volume La taxe sur la valeur ajoutée, pub·blicato nel 1953. Le imposte sugli scambi, come tutte le imp·oste in,dirette che finiscono con l'incidere sui consumi, sono state e continuano ad essere un'insopprimi,bile necessità •di bilancio di cui - quali che possano •essere i motivi e il fondamento delle critiche sul piano della giustizia distributiva - è assolutamente impensabile che si possa fare a meno. C'è piuttosto da domandarsi - per quel che concerne i·I nostro paese - quali siano le ragioni, oltre quelle derivanti dai noti impegni di carattere internazionale, che consigliano l'instaurazione di un sistema impositivo nuovo, visto che, bene o male, l'i,ge, · sorta nel 1940, ·dà pure u·n gettito non trascurabile, non dimenticando che le imposte - come soleva ri,petere Quintino Sella - son un po' come le scarpe: meglio le vecchie, sempre comode, delle nuove, sempre sc·omode e strette. Per rispondere alla domanda non sarà inutile rendersi conto, dei presupposti e del funzionamento di questo nuovo sistema impositivo. Il valore aggiu·nto - cioè ìl -dato economico che è alla base del nuovo tributo - può essere individuato, per ogni stadio produttivo o commerciale, nella differenza tra ricavi e costi di beni .già assoggettati al trib,uto. L'imposta che colpisce tale differenza tra ri.cavi e costi per ogni atto economico viene denominata IVA· (ed è nella scelta del momento impositivo - atto per atto - la prima differenza tra le tradizionali imposte ·sul reddito e questa « nuova » sulle vendi te). Ogni passaggio, in sostanza, viene colpito da imposta soltanto per la - parte di' valore di cui il bene (che può essere anche un servizio) è venuto ad arricchirsi in quella p·articolare fase di ,produziofie, di lavorazio,ne o di smercio, sicché il valore pieno del prodotto finito si troverà ad avere sco·ntata, _in ultimo, l'imposta per intero. Però, diversamente da q·uello che accade per l'imposta entrata, che è cumulativa a cascata, l'IVA, p·ur colpen,do alla fine il valore pieno, viene frazio11ata .nelle sin·gole fasi del ciclo produttivo. La meccanica di ap,plicazione del tributo, anche sugli immediati spostamenti del carico tributario, risulta delineata con tutta evidenza dal ministro delle Finanze on. Preti sul manuale divulgativo Principali criteri della riforma tributaria, dal quale è t·ratto l'esempio che riproduciamo: 44 Bibliotecaginobi CO
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