Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

Ugo Mararii quarta fase, che si propone un aumento di consistenza della flotta. Ma che si sia trattato di sforzi insoddi 1sfacenti lo si può: •dedurre da una comparazione della nostra ,potenzialità marittima con quella degli altri paesi più in1dustrializza ti. È scritto nel « Libro bianco » del Ministero per la Marina Mercantile (1968): « Esaminandone crudamente la dinamica nell'ultimo decennio, occorre ammettere l'esistenza di un preoccupante regresso comparativo del settore, che può essere così sintetizzato: da esportatore di servizi marittimi l'Italia si è progressivamente t•rasformata in importatrice. O, in altri termini, lo ·svilu,ppo d·ella nostra flotta mercantile non ha tent1to il passo con lo svilup,po economico del paese ed in particolare delle importazioni via mare». Si pensi, a questo p1 ro1 posito, che dal 1958 al 1967, la flotta mondiale ha registrato un aumento del 50%, mentre quella italiana si è lin1itata ad un incremento di produttività del 30%; se ci riferiamo ai dati pubblicati dalla Statistica ONU, dal 1952 al 1966, i « carichi secchi» mondiali marittimi si sono incrementati del 1309/o, quelli italiani solo del 40%. Conclusio•ni ancora più deluden,ti si traggono se ci si riferisce ai movimenti delle grosse corren,ti internazionali del traffico di petrolio; e queste in·sufficienze si ripercuotono naturalmente sulla nostra Bilancia ·dei pagamenti. Muove1~do da questa prospettiva, si chiariscono i motivi urgenti di riconversione che il Piano IRI-Finmare dovreb,be soddisfare. Nato per « definire i termini di un riassetto globale delle Linee di Preminente Interesse Nazionale, poiché 01 ve i servizi continuassero ad essere gestiti con il materiale e secondo le imp·ostazioni attuali, essi comporterebbero costi di esercizio crescenti e, d'altra parte, introiti decrescenti per la flessione della domanda ('servizi passeggeri) e per lo scadimento qualitativo dell'offerta (servizi merci »), il piano mira a determinare un nuovo assetto, intervenendo direttamente sulla consistenza specifica delle quattro società di preminente interesse nazionale. L'analisi dell'evoluzione della domanda nel settore passeggeri prevede una prim•a fase di disimpegno e di graduale smobilitazione dei servizi oceanici, con una riduzione .delle frequenze da 55 a 27 annue, sulle rotte per il Nord-America, con l'utilizzazione delle sole turbonavi Michelangelo e Raffaello. La Leonardo da Vinci e la Cristoforo Colo1nbo sararino dirottate ai servizi per il S·ud-America, mentre saranno soppresse le linee miste verso il Centro America, il Sud Pacifico, il Sud Africa e l'Estremo Oriente. La riduzione o soppressione -delle attività intercontinentali dovrebbe essere co-mpensata da un incremento dei servizi di media e breve distanza, specificatamente quelli crocieristici, prevaler.temente nei Caraibi, con l'impiego· del materiale reso parziaL-nente disponibile dai servizi di linea, o delle unità rese libere dalla soppressione delle linee miste. Carenze ancora più profonde dovranno essere ovviate nel settore commerciale. In questo settore la ristrutturazio·ne della Finmare dovrebbe assolvere una funzione estremamente stimolar.lte, tramite l'istituzione di servizi co·ntainers per l'Australia e per il Nord-America, grazie al.la immissione 36 Bibl".tecaginobia.nco

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