Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

... Ugo Marani l'inesistenza di armonici collegamer.._ti viari o ferroviari, com.porta, per molte località, l'assoluta necessità del mezzo cli trasporto marittimo per far giungere i prop-ri prodotti in altri mercati e per essere regolarmente approvvigionate di tutti quei beni im.producibi,li o antieconomicamente producibili nella zona stessa. In questo senso la navigazione risulterà anco,ra per qualche tempo, sia nel settore passeggeri, sia in quello più s,pecificatamen,te com• merciaie, mezzo esclusivo ,di collegamento sui lun,ghi percorsi, oltre che per requisiti intrinseci di convenienza, anche per la sua natura di offerta obiettivamente e forzosamente monopolistica. Sul fini,re degli anni '30, però, grossi avvenimenti storici e p,olitici concorrono a modificare i modi di relaziorle internazionale. La Seconda Guerra Mondiale riesce ad operare nel settore dei trasporti aerei una rivoluzione tecnologica che un quarto di secolo di pace, co1nplessivamente, non era riuscito ad ottenere. L'aviazione esce dalla arcaica fase del leggendario pionierismo, da una esclusiva concezio11e di prestigio, per divenire un mezzo con un proprio significato economico, con una propria definita sistemazione nel campo dei trasporti. Ciò perché i collegamenti fra le Potenze Alleate necessitano di mezzi di comunicazione e di trasporto di uomini e di materiale estremamente rapidi. È dunque a questo periodo ed è a queste esigenze che occorre risalire se si vuole realmente comprendere il primo preoccupante motivo di superan1ento di una geografia dei trasporti che in molti casi era esclu- · sivamente marittima. Mentre la nave denuricia limiti ben precisi, l'aereo supera il difficile gap della propria diseconomicità, sullo slancio della massiccia utilizzazione che ne viene fatta per fini bellici e strategici; al raggiungimento dei quali fini potevano naturalmente risultare estranee le consi,d~razioni di natura strettamente economica. Più tardi, nel periodo della ricostruzione post-bellica, l'esistenza sim11ltanea di correnti marittime ed aeree n·on costituì un preoccupante problema di scoordinazione o di non-coordinazione, a livello· 11azionale, o di concorrenza indiscriminata, sul piano internazionale; e ciò p·er l'asso1uta precarietà, qualitativa e quantitativa, in cui le relazioni commerciali si svolgevano a quel tempo, in un quadro, cioè, di infrastrutture devastate o comunque superate. Dopo questa fase, però, si an,darono sempre più differenziando le funzioni dei trasporti marittimi e quelli aerei, sp·ecie per il potenziamento gi.. gantesco dell'aviazione commerciale. Una grossissima parte di qu.el traffico passeggeri che nei decenni precedenti aveva trovato la sua unica possibilità di spostamento nelle comunicazioni marittime, si in·dirizzò in misura crescente verso il mezzo aereo. Alla ricostruzione si accompagnano tassi di sviluppo nazionali quantitativam·ente più accentuati e settorialmen.te e territorialmente meno di·sarticolati: vengono così meno i dram,matici flussi migratori del dopoguerra, almeno intercontinentali. Aumenta il reddito nazionale pro-capite, frutto di una ritrovata produttività imprenditoriale, e prendono consistenza correnti 34 Bibliotecaginobiar,co

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