GIORNALE A PIU' VOCI Politica marittima cercasi Era esigenza scontata (sia per le Compagnie Nazionali di Navigazione, sia per gli ambienti dirigenziali, ministeriali o interministeriali, che hanno dovuto affrontare il problema) che la politica •dei trasporti marittimi in Italia dovesse subire un processo di ristrutt·urazione globale, per porre termine a una fase •di anacronistica inefficienza ,del.la nostra flotta di Stato. Per vari anni si è avuta la sensazione che denunciare tutto, promettere molto e eseguire niente fosse la prassi consuett1dinaria più ortodossa per dimostrare un fattivo interessamento al settore della navigazione marittima. E seconda,ria e marginale appariva la consi 1derazione che ad una riqualificazione, che per molti versi poteva anche significare sopravvivenza, dei servizi e dei trasporti si sareb,be potuto provvedere solo con un reale adeguamer1to alle esigenze di una ,domanda che mutava e si diversificava per natura, per ammontare complessivo e per settori. Affermava, nel marzo del 1968, il ministro della Marin·a Mercantile, ac~ cennando alle radicali trasformazio11i che la navigazione sta subendo: « i progressi tecnologici attualmente conseguiti e quelli ·che si intravedono in una corta prospettiva hanno sovvertito - o quanto meno minacciano di sovvertire a breve scadenza - le regole e i principi tradizionali della economia marittima ... »; « per secoli l'economia marittima si ~ sviluppata attraverso un relativamente lento processo di adattamento. Oggi, nell'arco di pochi anni, si presentano situazioni talmente nuove da rendere superati mezzi e metodi di lavoro e ciò è tanto più grave e preoccupante laddove si co-n·sideri il carattere di rigidità che presentano gli investimenti nel settore marittimo ed, in particolar modo, in quello portuale ». Ci si stava ancora a chiedere quanto la situazione si sarebbe dovuta aggravare perché si p·assasse alla fase concreta di rimedio, quando giunse la notizia di un piano predisposto dall'IRI e dalla Finmare per una comp,leta ri1strutturazione di tutti i servizi delle società Italia, Lloyd Triestino, Adriatica e Tirrenia. Tale studio si trova all'esame del Ministero delle Partecipa~ zioni Statali, dal quale passerà a quello per la Marina Mercantile, per essere infine sottoposto al vaglio conclusivo del CIPE. Un'atmosfera di ambiguo mistero ha permeato l'intero iter del piano, quasi timoroso di non essere nato prima o ·di non ·riuscire ad ovviare a tutte quelle carenze che lo hanno 1 posto come esigenza ·pressante. Alone di mistero che, comun·que, non riesce ad impedire tutta una prima serie di analisi sul contenuto dello studio in questione: dalle reazioni dei sindacati, non consultati su problemi i cui effetti si ripercuoteranno su un certo numero di di,pendenti marittimi, a quelle della stampa, che in questo clima di vaga 32 Bibliotecaginobia~o
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