Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

... Italico Santoro si estendono ormai alla p11bblicità, alle assicurazioni, alle ba11che, alle iniziative commerciali e turistiche, persino alla ricerca. Con- -] temporaneamente, diminuisce il peso relativo delle compagnie pe1 trolifere e aumenta quello delle industrie ad alta tecnologia: 1'80% dei calcolatori elettronici ed il 95% dei circuiti elettronici integrati che si producono in Europa sono di fabbricazione statunitense. È il Belgio, soprattutto, ad assorbire capitali e 1nanagement d'oltreoceano: 76 dollari per abitante, una partecipazione del 20% alla formazione del capitale fisso e del 40% ai nuovi investimenti nelle industrie manifatturiere. All'ultimo posto, invece, è l'Italia, che pure dovrebbe offrire al capitale straniero occasioni più favorevoli di quella che è possibile rinvenire nelle società già industriali mente m.ature: a tenere lontani gli investimenti esteri bastano, con tutta _prob~bilità, l'incertezza politica e l'altalena congiunturale di questi anni. _. *** Ben più modesto è l'altro fenomeno, quello cioè ~i società europee che investono sul mercato americano. È vero che mancano statistiche precise relative ad un sufficiente arco di tempo, ma basta prendere, come punto di riferimento, la matrice mondiale dei flussi di investimento elaborata sulla base del bi~nnio '63-'65: gli investimenti della Comunità negli Stati Uniti equivalevano alla dodicesima parte di quelli americani in Europa. Le cause di questo diverso andamento sono fin troppo note. È appena il caso di ricordare che le società americane sono caratterizzate _,non solo e non tanto da una più solida struttura finanziaria, che si fonda su una maggiore capacità di autofinanziamento, ma possono contare·, soprattutto, su capacità di innovazio11e tecnologica e su metodi di gestione n1anageriale di cui difettano largame11te, nella maggior parte dei casi, le imprese europee. E, d'altra· parte, è proprio la continua introduzione di fattori innovativi, questo ruolo catalizzatore e stimolante di un certo pro.gresso economico, che costituisce l'aspetto più positivo della presenza americana, e che spinge i paesi europei a «chiamare» industria d'oltreoceano, fino al punto che la Fra;ncia di Pompidou mostra di accogliere con interesse e favore quegli stessi investimenti che avevano allarmato la Francia di De Gaulle. L'apporto delle società americane all'espansione economica dell'Europa non può e non deve essere sottovalutato. La pressione 24 Bibiiotec·ag in·obia_nco \ I l

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