Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

Gli investimerzti americani in Europa di questo crescente interesse, e contemporaneamente dei pareri tuttora discordi, c'è l'attenzione dimostrata dagli ambienti indu~triali: sono già molti mesi che l'UNICE, l'organismo nel quale confluiscono le confederazioni dei sei Stati membri, ha assunto una sua posizione ufficiale, che è poi il risultato di una sorta di compromesso raggiunto fra le singole associazioni imprenditoriali di ciascun paese. *** Dal 1950 in poi gli investin1enti an1ericani l1an110mostrato una tendenza costante verso l'espansione: nel 1958 si erano già triplicati, nei successivi dieci anni si sono addirittura quadruplicati, raggiungendo, secondo le statistiche ufficiali, gli otto miliardi di dollari. Negli ambienti comunitari si fa osservare che, in realtà, la presenza delle filiali americane in Europa è ben più consistente. Gli investimenti presi in esame dalle statistiche sono soltanto q_uelli diretti, e cioè compiuti da imprese di proprietà statunitense; e anche questi, per di più, sono stimati secondo un valore « d'inventario », e non secondo un valore « di mercato » (che in genere è doppio del primo). Ma è possibile ignorare tutte quelle attività, quelle iniziative, quegli interessi che, anche senza essere di esclusiva e diretta proprietà delle imprese america11e, ricadono pur sempre sotto il loro controllo? È possibile fare t1na simile restrizione quando il valore contabile delle attività effettivamente « controllate » dalle filiali di società statunitensi in Europa eqt1ivale al doppio di quelle che le statistiche ufficiali definiscono « investimenti americani »? Utilizzando criteri forse meno precisi, ma certamente più aderenti alla realtà, gli esperti di Bruxelles sono giunti alla conclusione che gli investimenti effe~tuati nei paesi della Comunità da imprese statunitensi si aggira110 intorno ai trenta miliardi di dollari. Questa , valutazione è stata compiuta- facendo riferimento al 1967: negli anni seguenti, soprattutto a seguito dei provvedimenti restrittivi decisi dall'amministrazione Johnson, si è avuto per qualche tempo un certo ristagno, ma ormai la tendenza espansiva è ripresa con j vigore, e per l'anno in corso se ne prevede un aumento superiore al 25%. Di par~ passo con la maggiore presénza quantitativa, si è a,1uto anche uno slargamento qualitativo delle attività, che non rigt1ardano più il solo settore industriale, verso il quale si indirizzava, fino ad alcuni an11i or sono, quasi tutto l'interesse americano, ma 23 BibJiotecaginobianco

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