Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

Gli investimenti americani in Europa di Italico Santoro : Verso la fine di agosto, sul quotidiano francese « Le Mo11de » apparvero per la prima volta indiscrezioni relative a documenti che la Commissione della CEE aveva messo a punto, o quanto meno stava ultiman.do, sugli investi1nenti stranieri in Europa. Si sarebbe trattato, nello stesso tempo, di un bilancio e di un tentativo di elaborazione politica: valutare gli effetti positivi e negativi della presenza americana sul vecchio continente e cercare le linee di una risposta comune, da parte dei paesi membri, nei confro11.ti dei grandi oligopoli statunite11si. Gli uffici comunitari si affrettarono a smentire. Esistevano, certo, « studi di esperti » utilizzati in v~rio modo dagli organismi di Bruxelles; ma non erano sufficienti, q11esti studi, per concretare· quel « rapporto sugli investi1nenti esteri in Europa », di cui aveva dato notizia « Le Monde » e c11e acquistava un preciso, inequivocabile significato politico. l.,a smentita della Commissione risultò poco convince11te. Già nell'ultimo trimestre del 1968, a seguito di un'istruzione diramata dalla Direzione generale degli affari economici e finanziari, erano stati avviati studi organici sull'argomento, con lo scopo di delineare una politica globale della Com11nità nei confronti delle imprese straniere. Ot1esti studi, a quanto risulta, sarebbero stati completati da tempo, alcuni direttamente dagli organi comunitari, altri da esperti dei paesi membri: ad essi, anzi, si sarebbe rifatto il rapporto sulla politica industriale (il cosiddetto « memorandum Colonna di .Paliano ») _ nel quale la Commissione assumeva l'impegno di presentare al Consiglio, in breve tempo, una· analisi dettagliata e proposte organiche sugli «i11vestime·nti esterni». In effetti, pare che il problema sia considerato, a Bruxelles, di particolare interesse ed urgenza. Esisterebbero no11 solo studi e documenti, ma anche precise valutazioni ed un abbozzo di politica comune; proprio questo secondo aspetto, anzi, avrebbe congelato il « rapporto », per il fatto stesso che fra i sei paesi, e all'interno di ì~iascuno di essi, non si è ancora raggiunta una sufficiente convergenza di vedute s11lla strategia et1ropea nei co:i;ifronti degli investimenti americani. A confermare l'esistenza di questi documenti, 22 caginobia_nco

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