Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

I A sud del Mar Nero po del « Mazzpenn » ( un centinaio di persone i11 tutto, le sole che in Israele neghino la legittimità di uno Stato ebraico) si è recato nei campus americani dove, malgrado la protezione di uno d·ei profeti dei giovani USA, Noam Chomsky, ha ricevuto fischiate sonore da parte dei liberals. Si dice che economicamente Israele sia in difficoltà. Certo non si può negare che si tratti di uno Stato fortemente indebitato; ancora ieri ha ricevuto cinquecento milioni di dollari di prestiti per difendere la propria esistenza. Ogni padre sa che suo figlio, o quello che gli nascerà, per sopravvivere deve poter fare debiti da qualche parte. Ma l'assoluta necessità di questa condizione spiega perché Israele trova e troverà sempre aiuti economici. D'altro canto è innegabile la vitalità della realtà economicosociale israeliana. Il suo ritmo d'espansione, i diritti sulla pipeline Eilath-Askhalon (ben pagati, data la chiusura di Suez, anche da potenze petrolifere buone amiche dei paesi arabi aggressori d'Israele), la piena occupazione, i salari elevati, lo straordinario e continuo successo di un'« aliya » (immigrazione) di tipo estremamente qualificato e dunque adatta ad incrementare il già rapido sviluppo tecnologico, sono tutti fattori capaci di sospingere, malgrado le avverse condizioni generali dovute alla guerra, il progresso del paese. Anche economicamente, insomma, il gap rispetto agli arabi cresce. La realtà israeliana è solida. L'insidia dell'equilibrio non sta dunque in un suo cedimento, in una sua corrosione (come pretenderebbero le facili mitologie pseudo-rivoluzionarie dei filo-palestinesi) dovuta alle contraddizioni interne e alla guerriglia vittoriosa. L'insidia è altrove, nel vuoto politico del bacino mediterraneo su cui si è affacciata la nuova strategia, mondiale e non più continentale, dell'Unione Sovietica. Come è stato scritto recen_temente 1 , quando un paese mantiene deliberatamente misteriosi i propri fini politico-militari (e l'URSS ir1 sostanza lo fa) occorre ricavarli dalla scelta e dalla quantità dei mezzi che lo si vede accumulare. È un dato di fatto che, lentamente ma progressivamente, 1 Cfr. l'articolo di Dino Frescobaldi: La Russia sui mari sul « Corriere della Sera» del 30 novembre scorso, apertura di una interessante serie sull'argomento della nuova realtà strategica sovietica. 17 Bi bJ io.tecaginobianco

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