Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

I La sinistra, la destra e il terrorisn10 culturale gamente recepite, concorrendo quindi a una trasformazione del mondo che pertanto non si presenta più con certe caratteristiche, che non è più riducibile a certi schemi. E tutto questo senza dire dell'esperienza storica dei paesi comunisti europei, dalla quale risulta che non sarà certo il rozzo e burocratico « capitalismo di stato » a costituire una valida alternativa al sistema sociale dei paesi occidentali (le cui insidie peraltro ci sono ampiamente note). Naturalmente nei settori della « nuovissima » sinistra italiana si obietta che quei paesi non hanno affatto realizzato la « filosofia » marxiana, che di fronte a essi Marx esclamerebbe di nuovo il suo celebre moi, je ne suis pas marxiste!: ma queste sono soltanto parole, perché no11 vi sarà mai una società storica che realizzerà perfettamente quelle simmetrie che l'astratto pensiero produce. E vale forse la pena ricordare che un pensatore « reazionario » come Giambattista Vico aveva già da un pezzo notato che gli accadimenti storici vanno sempre in maniera diversa « dagli umani accorgimenti e consigli», anticipando l'idea di De Maistre secondo cui gli uomini raggiungono sempre fini di\rersi da quelli che si erano proposti. Per tutte queste ragioni ci pare sia legittimo dubitare della « obiettiva »e« perfetta » coincidenza fra marxismo e progressismo: coincidenza che peraltro è certamente esistita in un momento della 11ostra storia politica e culturale a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, ma che, dopo la caduta di talune condizioni essenziali, è diventata sicuramente « imperfetta». E se questa imperfetta equazione continua nonostante tutto ad avere ampio credito, ciò è dovuto da una parte alla legittima (da un punto di ,,ista pratico) azione di propaganda dei partiti di ispirazione marxista, e dall'altro a una incredibile trahison des clercs, che non fa certo onore alla cultura italiana. La quale, tranne che in alcuni settori, comprendenti anche taluni marxisti, dimostrando una incredibile mancanza di coraggio e di fantasia (malattia che somiglia molto alla « rinocerite » di Jonesco) ha preferitq adeguarsi alle soluzioni e alle ideo~ logie precostituite, fossero l'integralismo marxista o il più rozzo neo-capitalismo, combattendo così battaglie di retroguardia, invece di tentare un allargamento degli orizzonti culturali e politici. Per tutto questo, come dicevamo all'inizio, per noi il problema non è quello di superare l'antitesi fra destra e sinistra in una sorta di indefini~o e indefinibile- tertium quid, bensì quello di un chiarimento sui contenuti, sfugge]).do quindi, non già all'antitesi stessa, ma al terrorismo culturale che ha cristallizzato le posizioni, che ha fatto e pretende di continuare a fare coi~cidere certi termini, fa9 BibJiotecaginobianco

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