Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

Pietro Armani un'altra ben più grave conseguenza: infatti, ~n tal mo·do si alimenta un certo processo, di trasferimento di liquidità dagli impegni e pagamenti per spese statali d'investimento (ritardate per la cronica lentezza dei procedimenti amministrativi ad esse connessi) a quelli per spese statali correnti, conseguentemente secondate nel loro progressivo sviluppo. Da ciò deriva l'attuale deprecata tendenza del Tesoro - e, in genere, del settore pubblico - a fare la parte del leone nel processo annuale di creazione di nuova base monetaria in antagonismo con le richieste dirette del sistema econo·mico e, in particolare, con quelle dei suoi settori più direttamente pro,duttivi. Poiché, infatti, occorre preservare la stabilità di valore (interno e internazionale) del metro monetario, il nostro istituto d'emissione - specie in un periodo caratterizzato da una bilancia dei pagamenti con l'estero in disavanzo, tendente perciò a pompare differenzialmente liquidità •dall'interno del sistema, anziché differenzialmente immetterne della nuova (come conseguenza di un eventuale, opposto saldo attivo) - si trova costretto a razionare la creazione di nuovi segni monetari per le attività direttamente produttive (di imprese e persone), dovendo far fronte alle crescenti richieste del settore pubblico, alle quali non può istituzionalmente sottrarsi. E, dal momento che le richieste di nuova liquidità da parte del settore pubblico sono motivate soprattutto dalla necessità di finanziare disavanzi crescenti di parte corrente (cioè relativi a spese da considerarsi per lo più direttamente improduttive), la lesina monetaria - applicata ai danni delle im,prese e delle attività immediatamente produttive - finisce per risolversi in un elemento generatore di flessioni congiunturali e di rallentamento del tasso di sviluppo dell'intero sistema economico, almeno finché manchi una organica e razionale politica fiscale compensativa. Ecco perché può dirsi tranquilla·mente che, purtroppo, nel no·stro paese l'inef ... ficienza e gli altissimi costi di gestione della pubblica amministrazione finiscono per risolv~rsi in un determinante contributo al rallentamento del tasso di crescita dell'intero sistema economico, al suo mantenimento in dimensioni ben più modeste sia rispetto a quelle pote11ziali e possibili, sia rispetto a quelle necessarie per attenuare ed eliminare progressivamente nel tempo gli squilibri di struttura che ancora affliggono l'economia e la società italiane. · 2. Volendo documentare analiticamente quanto abbiamo detto finora, possiamo far ricorso alla tabella n. 1, in cui - per gli esercizi dal 1968 al 1971 del bilancio statale - si sono posti i dati •delle previsioni iniziali, quelli ·delle previsioni definitive di competenza, quelli degli accertamenti di entrata e degli impegni di spesa e quelli degli incassi e •pagamenti in conto co·mpetenza e in conto residui. Per l'esercizio in corso (1970) ci . 106 BibJ·iotecaginobi~nco

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