Trasporti: nuovi squilibri per il Sud In questo contesto il nuovo ente Regione potrà assicurare un efficiente coordinamento tra le esigenze nazionali e locali. Se questo è il quadro -di insieme di una nuova politica dei traspo,rti definita dal ministro competente, in relazione agli investimenti è stato sostenuto a Stresa che occorre chiudere il ciclo dei grandi interventi autostradali, indirizzando gli investimenti piuttosto verso la realizzazione di adeguate infrastrutture intese ad alleggerire il traffico nelle grandi aree metropolitane. Le città scoppiano. Se occorro110 35 minuti per arrivare da Palermo all'aeroporto di Fiumicino in aereo, è necessaria oltre un'ora per raggiungere il centro di Roma percorrendo le intasate vie di penetrazione e del centro città. La crisi del traffico urbano è crescente, le grandi città sono sull'orlo della paralisi: basta, quindi, con le autostrade (anche in ragione dei costi crescenti) e pensiamo piuttosto alle metropolitane, alle strade rapide urbane ( express ways ), ai grandi raccordi viari con la viabilità extraurbana, con i porti, gli aeroporti, etc .. Questa, in sintesi, la tesi nuova emersa a Stresa. Con l'ulteriore precisazione - avanzata da Cova - che le aree urbane beneficiarie di questi investimenti dovranno essere, in particolare, le megalopoli indicate nel « Progetto 80 ». 3. L'attenzione verso i problemi del traffico urbano è giustificata. A Stresa è stato anche aggiunto che la competenza per il settore non deve essere lasciata, come si è fatto sinora, so,lamente alle amministrazioni comunali, che non sono certamente in grado, di risolverne i complessi problemi. Questi vanno, piuttosto, visti in un quadro urbanistico, sociale ed economico più ampio, cioè quello comprensoriale. Come ricorda giustamente il « Progetto 80 », lo sviluppo urbano sarà l'aspetto dominante degli anni '70. È in corso, infatti, un processo di gravitazione verso un ristretto numero di aree urbane. Tale processo tende a svuotare il tessuto cittadino e la vita economica e sociale di vaste zone ed a creare condizioni di sovraccarico e congestione .nelle aree di maggiore affluenza. Nel 1980, così, è previsto che il 37% dellclpopolazione italiana sarà concentrato in otto aree metropolitane, ossia Milano, Napoli, Roma, Torino, Genova, Firenze, Palermo e Bologna, che rappresentano in totale il 4% della superfiçie nazionale. I problemi del traffico in queste aree meritano senz'altro la Iriassima considerazione. In termini di investimento, tuttavia, accettare l'ipotesi di intervento avanzata a Stresa equivale a determinare una ulteriore, rilevante concentrazione di investimenti nelle zone tradizionali del Cen101 Bibliotecag inobianco
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