Giacinta Spinosa avere sempre presente il fine ultimo del progetto, _per evitare di rimanere chiusi nelle problematiche delle singole discipline. Tutti devono cioè tendere ad adattare il lavoro all'uomo, a creare un ambiente a misura dell'uomo. Gli studiosi di ergonomia tornano ad affermare che il lavoratore non è un numero e che non si posso,no trovare condizioni ottimali valevoli per un vasto raggio di persone. Ogni ambiente, anche la città ideale, può diventare un inferno per un singolo individuo. Fino ad oggi gli ergonomi sono riusciti indubbiamente a far migliorare le condizioni di lavo,ro in fabbrica, ma non si è ancora raggiunto l'obiettivo ideale, quello di avere l'uomo giusto al posto giusto. Il meccanismo di abuso dell'individuo da parte dell'i11dustria, l'impossibilità di p·artecipare all'amministrazione della fabbrica permangono. In questo modo le migliorate condizioni di lavoro potrebbero essere unicamente lo strumento affinché si produca di più e meglio. ·Con vigo,re, a Rimini si è detto che l'impostazione positiva del nuovo metodo di ricerca ergonomica è possibile solo mediante il riconoscimento della sua funzione sociale e con l'apporto diretto della volontà politica. Al convegno è stata presentata un'opera realizzata secondo questi principi, ma è un'opera particolare, che non può essere presa come modello per una generalizzata diffusione del nuovo procedimento operativo. Infatti, l'ideatore di quest'opera non è un'équipe ma un solo uomo, Fernando Belaunde-Terry, che ha riunito in sé più elementi: il fattore politico, è stato presidente del Perù fino al 1969; il fattore tecnico, è architetto; il fattore sociale, ha studiato a fondo i problemi della popolazione sudamericana. Egli è quindi un'eccezione che conferma come il vero lavoro• interdisciplinare e in team sia ancora un traguardo da raggiungere. Bel·aunde-Terry è partito dalla considerazione che la struttura fisica dell'America Meridionale aveva determinato. accentramenti di popolazione nelle principali città costiere a ovest delle Ande e sulla costa meridionale orientale del Continente, e che un'esigua minoranza di abitanti era sparsa nelle Silvas del bacino del Rio delle Amazzoni. I problemi da risolvere erano, dunque: trovare una zona climatica adatta all'insediamento umano; costruire una via di trasmissione fra i bacini fluviali dell'Orinoco, delle Amazzoni e del Paraguay; collegare le zone a maggiore densità sulle due sponde opposte del Continente. Egli ha stµdiato una fascia sul versante interno delle montagne andine, dove nonostante la po1 sizione geografica subequatoriale, il clima, a causa dell'altitu-dine, era paragonabile a quello della media ~rancia. Era dunque il luogo in cui costruire una essenziale ,1ia di collegamento, e lì Belaunde-Terry progettò la « Grande Carretera Marginai de la Selva », dove sarebbe stata possibile la creazione di nuovi insediamenti urbani. 96 Bibl"otecaginobi~co
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==