Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

I ,I Ch.e cosa sono i piani zonali per lo sviluppo dell'agricoltura Poiché i modi con i quali il piano zo1 nale recepisce tali obiettivi sono quelli della contrattazione programmata, ne consegue che, fatto salvo il principio della coerenza, il piano zonale sceglierà tra gli o -biettivi stessi quelli di cui, in un momento dato, può essere riconosciuta sia da parte pubblica che da parte privata la realizzabilità. Degli obiettivi prescelti il piano zonale definisce le modalità e i tempi tecnici della realizzazione, facendo confluire su di essi le ris orse di varia origine, dispo·nibili allo scopo. Poiché il piano zonale fa parte di un sistema, la esclusio-ne degli altri obiettivi non può essere considerata che temporanea, essendo la loro realizzazione garantita dal movente stesso che ispira la progr ammazione, che è quello di eliminare i divari e di consentire alle v arie zone di esprimere in modo compiuto le proprie potenzialità. Da questo punto di vista il piano zonale non ha quindi il problema di raggiungere subito il massimo grado di completezza, di presenta rsi cioè come il programma di tutto ciò che è necessario ed auspicabile; ha il pro1 blema di recepire soluzioni non contraddittorie tra loro e con altre che potranno• co,1tempo so,pravvenire a co·mpletamento delle precede nti. Discende da ciò una ·duplice caratteristica del piano zonale: quella di essere un documento aperto nel tempo e nello spazio. Nel tempo, perché a mano a mano che matureranno nuove condizioni, co,nformi agli obiettivi di sviluppo generale, esso dovrà tenerne conto; nello spa zio, perché a mano a mano che la comunità di interessi - che in riferime nto ad un territorio e ai relativi pro·blemi ha promosso un piano zo,nale - si arricchisce di nuove esigenze e, per soddisfarle, si collega con altre comunità, la base fisica del piano zonale è destinata ad allargarsi e ta lora a conglobare in unica istanza quelle precedentemente distribuite in più • • p1an1. Da questa seconda caratteristica emerge, a mio avviso, la sterilità della discussione che finora si è svolta sui criteri per circoscrivere la base fisica del piano zonale. Se è vero che l'attributo zo·nale implica il riferimento ad una determinata porzione di territorio, è anche vero cl1e la natura di atto di contrattazione, che il piano ha, comporta il rif erimento ad una comunità capace di partecipare a quella co·ntrattazio ne. E poiché la comunità in questione è una comunità agricola, i suoi legami· con il territorio sono immediati. Sarà quindi l'oggetto degli interessi di quella comunità a determinarne la dimensione e questa, a sua volta, servirà a definire i confini della zona su cui si estendo 1 no appunto quegli interessi. .Se la comunità sarà piccola la zona sarà piccola; sarà inv ece grande se la comunità sarà in grado di porre problemi a livelli cl1e trascendono il moment0 aziendale. 97 iblio ecag·nobianco

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