Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

Gian Giacomo dell'Angelo · come documenti p·roblematici a carattere at~mp·or~le e a contenuto da sottop•orre a continuo· aggiornamento per manten-erlo• aderente al mo1 to di intenso cambiamento cui è oggi soggetto, co-n l'agricoltura, tutto il nostro sistema economico. È su questi piani che gli organi politici re ... gionali e centrali dovranno definire le linee di p-olitica agraria, ·sceverando i problemi, stabilendo la priorità delle soluzio,ni e attribuendo a queste, nei modi e nei tempi consentiti, i mezzi p-er la lo1 ro realizzazione. Così facendo, quegli organi avranno a dis,p•osizio·ne un documento di verifica delle loro decisioni e queste assumeranno la nuova « co·nnotazione » che la programmazione richiede: gli stanziamenti di bilancio verranno cioè disposti in riferimento a problemi concretamente accertati e no-n per via di intuizioni. Per questa via, cl1e è quella tradizionalm·ente pe,rcorsa dalla nostra politica agraria, gli stanziamenti di bilancio hanno sempre so,rtito uno dei due effetti seguenti: o quello di sollecitare iniziative superiori alle previsioni, costringendo a esclusioni o a ridimensionamenti arbitrari; o quello di sollecitarne tro,p·po poche, e quindi di provocare una crescita dei residui passivi. 7. Le condizioni per f ormitlare il piano zonale. La definizione dei fabbisogni di investimento sulla b·ase dei piani di valorizzazio,ne darà alla Regio-ne un migliore potere co,ntrattuale nei confronti •dei p·oteri centrali e a questi la possibilità di me·glio distribuire e coordinare l'intera sp-esa; porrà in atto, irioltre la co•ndizione fo,rse più rilevante per dare vita ai piani zonali, cioè per realizzare il terzo dei momenti indicati dal Progetto '80. Questo dovrebbe prendere l'avvio con la rilevazione, all'interno dei territori considerati dai piani di valorizzazione, delle aree nelle quali si pone il proble1na di combinare le azioni pubbliche e private in modo da assicurare il raggiungimento, in tempi prefissati, di determinati obiet, tivi, quali quelli - dice il paragrafo 129 - dello svilup•po produttivo e/o del miglioramento delle condizioni ·ambientali e civili della zona e/o della modifica delle strutture fondiarie e contrattuali. Alla fo1 rmulazione dei piani zonali si è detto che debbono partecipare due parti c·ontraenti: da un lato, i pubblici amministratori, investiti della responsabilità di manovra degli interv·enti e degli incentivi, e, dall'altro, la comunità degli operatori. La certezza che i primi avranno circa le disponibilità su cui contare - certezza ·derivante dalle decisioni prese -dagli organi politici della Regione sulla base dei piani di valorizzazione - darà loro una capacità di coordinamento altrimenti non immaginabile; la preventiva conoscenza, che i secondi acquisiranno circa gli 94 Bib i9tecaginobianco \ I I I

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