l. Premessa. , DOCUMENTI Che cosa sono i piani zonali per lo sviluppo dell' agricoltura di Gian · Giacomo dell'Angelo '" Sono grato alla Federazione Italiana Clubs 3P p,er l'invito fattomi a parlare dei piani zonali in questo convegno, che riunisce dei gio·vani agricoltori non soltanto al titolo della loro età e delle loro resp·onsabilità imprenditoriali, ma soprattutto al titolo di membri attivi di co,munità che, come i Clubs 3P, intendono mantenere vivo1 nelle cam·pagne un dialogo, attraverso il quale esprimere i bisogni .per il loro progresso. Come cercherò di chiarire nel corso di questa conversazio,ne, il piano zonale non può essere infatti che la conclusione di un dialogo; di un dialogo in grado di concorrere in modo efficace alle decisioni sulle cose che si vogliono e si possono attuare in vista di un migliore assetto del1' agri col tura. Di questo dialogo, va però rilevato che, sebbene sia trascorso ormai circa un quinquennio da quando il concetto di piano zonale è stato recepito dalla nostra legislazione attraverso la legge del secondo piano verde e la legge del primo programma economico nazionale, non sono state poste le condizioni. Si spiega così come in questa carenza della iniziativa politica si siano inseriti i tentativi da parte di enti e di privati di propo•rre co,me piani zonali docu·menti, indubbiamente suggestivi, ma privi di sigi1ificatività. Senza intenzione di ironia, direi che quei piani, anche se presentati con nuo·vi addobbi formali, non hanno fatto che ripetere la propria ispi~ razione dai piani di bonifica. Va peraltro aggiunto che questi almeno si reggevano, nella loro originaria impo~tazione, su·un principio che era quello della obbligatorietà delle trasformazioni degli ordinai;nenti produttivi. Nella pratica, questo . * Relazione al Convegno interregionale di studio della Federazione italiana Clubs 3P (Provare, Produrre, Progredire) 25-29 giugno. 1970. 89 BibHòtecaginobianco
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