Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

f Argomenti zioni vitali: gli organi periferici dello Stato - anch'essi da ristrutturare sulla base di nuovi collegamenti - e gli enti territoriali maggio,r1 e n1inori (Regioni, Province e Comuni). · Bisogna porre in evidenza, a questo punto, un fattore molto importante. Molti programmi - come, ad esempio, un sistema po,rtuale ed aereoportuale - possono "interessare anche più regioni. È chiaro che ciò impone, sia alle regioni interessate che agli enti minori operanti nell'ambito delle stesse, di coordinare i loro interventi e di integrare i loro programmi fra loro e con i programmi dello Stato. E-d è altrettanto chiaro che questa necessità investe anche quegli enti speciali, come la Cassa per il Mezzogiorno e gli Enti di sviluppo, che operano in determinate zone. C'è ancora un'altra osservazione da fare, sempre continuando nell'esempio. Un sistema portuale ed aeroportuale, collegato naturalmente a·d un sistema stradale e ferroviario e, possibilmente, ad uno o più sistemi di infrastrutture urbane e metropo,litane, non può certo essere fine a se stesso: deve, com'è logico, essere sviluppato in funzione di determinati processi economici. E questo può solo significare che al processo decisionale - come, d'altronde, si sta già cominciando a fare con la « contrattazione programmata » - devono essere associate anche le imprese, per far sì che i loro pro·grammi, nel rispetto delle loro esigenze economiche, vengano impostati ed attuati nel quadro organico della programmazione. Per chiudere questo breve giro d'orizzonte, questa messa a fuoco di un problema che non è esagerato definire fondamentale, si può formulare qualche altra breve considerazione. Per l'« assetto del territorio», come per la maggior parte dei problemi che o·ggi investono il paese, la via ,delle so1 luzioni limitate e settoriali non appare più adeguata: ogni problema condizior1a gli altri, ogni soluzione è legata a fattori apparentemente estranei. Bisogna ragionare con mentalità « globale », per individuare le interdipendenze, i condizionamenti, gli ostacoli, i fattori di sviluppo, per definire gli o·biettivi e le priorità. ·E naturalmente, come si è già detto, bisogna mettere in cantiere• una nuova organizzazione. ·Considerando anche che le risorse, so·prattutto quelle finanziarie, nop, sono illimitate, e che solo uno stretto coordi11amento dei programmi potrà consentire di impiegarle razionalmente. E. potrà evitare che il disordine, che già oggi ci r~nde la vita difficile, finisca col tramutarsi in caos e col sommergerci. VITTORIO BARBATI ,,. 81 :-Bibro ecaginobianco

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