Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

, Vittorio Batbati Turismo e dello spettacolo, 1 che, a sua volta, segue _propri criteri, e del ministero dei Lavori pubblici, principale responsabile dell'impostazione e dell'attuazione della politica delle infrastrutture. Le faccende diventano ancora più complicate quando, oltre lo Stato, intervengo,no, almeno in alcune zone, altri organismi pubblici, come la Cassa per il Mezzogiorno e gli Enti di sviluppo, che operano con una certa autonomia in base a leggi particolari. Il meno che si può dire è che - in-dipendentemente dalla maggiore o minore efficienza dei vari organi - l'accavallamento ·di competenze aumenta ed aumentano gli intoppi burocratici (esami, co·ntroesami, autorizzazioni, eccetera) non del tutto 11ecessari e non del tutto utili. D'altra parte, come si è detto più volte, la politica dell'« assetto territoriale » non riguarda solo la difesa dell'ambiente naturale del patrimonio artistico, difesa che, è bene notarlo per inciso, coinvolge pure gli enti territoriali maggiori e minori (Regioni, Province e Comuni) e gli enti istituzio11ali (in particolare quelli del Turismo): riguarda anche la « razionalizzazione » degli attuali sistemi urbani e dei collegati processi di insediamento. A sua volta, tale « razionalizzazione» chiama in causa, in primo luogo, il rapporto « città-campagne», con tutte le sue implicazioni « ambientali », « sociali » ed « economico-produttive ». E, naturalmente, oltre a quelli citati, chiama in causa altri organismi, fra i quali, ad esempio, la GESCAL (Gestione Case per Lavoratori), gli Istituti autonomi per le case popolari, eccetera. D'altro-nde, il ra•p•porto « città-campagna » investe in pieno i problemi della politica economica, dei processi pro,duttivi, dei collegamenti agricolo-industriali, della localizzazione dei nuovi impianti, dello sviluppo delle infrastrutture. E, senza escludere una buona parte degli organismi citati, ne coinvolge ancora altri, fra i quali, in primo luogo, altri dicasteri: Industria, commercio ed artigianato, Partecipazioni statali, Trasporti e aviazione civile, Marina mercantile, Commercio co-n l'Estero, Poste e telecomunicazioni; e, sotto un altro profilo, Lavoro e previdenza sociale, e Sanità. L'« assetto del territorio» appare quindi come il substrato essenziale della politica di programmazione, sotto molti p•unti di vista come il quadro nel quale i vari organismi devono operare. I dicasteri economici possono attuare le loro politiche solo se si chiarisce il quadro, se si definiscono chiaramente le direttrici essenziali: il dicastero dell'Industria, del commercio e dell'artigianato può favorire i nuovi insediamenti ed incoraggiare le nuove iniziative, maggiori e minori, solo nel contesto di una razionale definizione dei ra·pporti 78 Bib iqtecaginobianco

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