~ Argomenti. rizzazione si collega a quella non meno necessaria di difesa, e se opportuno di ripristino, di un ambiente naturale la cui alterazione appare sempre più dannosa per tutti. Dopo questo sommario giro d'orizzonte, è il caso di esaminare, con la stessa indispensabile brevità, i p·rincipali problemi operativi ed organizzativi che la politica dell'assetto territoriale pone sul tappeto. È il caso, prima di tutto, di far notare che questa politica può avere un sigr1ificato, e quindi una reale efficacia, solo se viene impostata come una politica globale. Il sistema economico nazionale è un corpo unico 1 , e le sue p·arti possono vivere e progredire soiltanto se o·p·erano inseme. È bene non dimenticare mai questo punto essenziale. Ossia, è bene non dimenticare che le varie ripartizioni territoriali, maggiori e minori, possono avere un'effettiva vitalità solo se, p·ur nel rispetto, dei caratteri sostanziali delle autonomie locali, i loro pro,blemi vengono armonicamente inquadrati nel contesto più ampio del sistema nazionale. Ciò significa, in primo luogo, che i vari centri decisionali .devono operare di concerto, in modo coordinato nel tempo e nello sp•azio. Questa necesisità appare evidente se si considerano alcune caratteristiche fondamentali degli odierni processi economici. Si può ricorrere ad un esempio. Una grande industria, tanto per cominciare, ha bisogno, da un lato, di notevoli quantità di n1aterie prime e semilavorati (o anche, in molte produzioni, di p·ro,dotti finiti, come strumenti, parti meccaniche, eccetera) e, da un altro lato, di. ampi sbocchi per i suoi prodotti. È evidente, quindi, che tale industria, per alimentare i suoi processi produttivi e sostenere i suoi processi distributivi, deve operare in un contesto notevolmente più ampio di quello in cui sono localizzati i suoi impianti. E deve alimentare dei flussi di traffico di notevole consistenza. È evidente che l'ubicazione degli impianti, in questo caso, assume un'importanza fon-damentale, perché influisce tanto sui costi di produzone quanto sui costi di commercializzazione e di distribuzione, costi che sono in diretto rapporto non solo con le potenzialità e con l'organizzazione dell'azienda ma anche con le infrastrutture di trasporto, il cui sviluppo non ricade nell'ambito di responsabilità dell'azienda stessa ma· in quello dei pubblici poteri. E, ovviamente, data l'am.piezza delle attuali correnti di traffico, ed a maggior ragione di quelle prevedibili per il futuro, non solo nell'ambito dei poteri pubblici locali. Ciò che si è detto è valido ~ia per le grandi aziende che per gli organismi minori. Non• è più possibile oggi ragionare in. termini di piccoli sistemi chiusi, avulsi dalle grandi corren_ti degli scambi nazionali t 73 · ibli.o ecag·nobianco
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