Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

Vittorio Barbati due obiettivi di riequilibrio: il riequilibrio ne~;li scambi interni ed il riequilibrio con il resto del mondo; il primo p1 er ·assicurare un armonico sviluppo globale del sistema, il secondo per dare al sistema stesso la possibilità di procurarsi all'estero, mediante scambi sempre più intensi, i prodotti necessari al suo svilup·po, che non può prodt1rre o che non ha convenienza a produrre. Questi fattori e questi obiettivi sono sempre più largamente condizionati dal!a situazione strutturale, sia p·er quanto riguarda le dimensio·ni aziendali, sia per quanto concerne le loro ubicazioni (legate, come si è già accennato, ai fattori ambientali), e sia infine per quanto ha attinenza con l'in·dustrializzazione e la commercializzazone dei p·ro1dotti dell'agricoltura. Ed è evidente cl1e, anche in questo caso, si torna ai problemi delle localizzazioni e quindi a quelli dell'assetto· territoriale. · L'importanza delle attività turistiche per il nostro paese è ben nota e non è quindi il caso di dilungarsi su di essa. È tuttavia opportuno porre in risalto che anche tali attività, p,er il loro potenziamento, va11no inquadrate nella politica territoriale. . I motivi di attrazione turistica del nostro paese sono, come pure è noto, di due ordini: di ordine storico-artistico-culturale e di ordine naturale. Ad un patrimonio artistico forse unico, che fa di alcune delle nostre città dei centri di attrazione senza rivali, a·d un patrimonio archeologico eccezionalmente ricco si aggiunge. il fascino di molte zone che le bellezze della natura ·e la mitezza del clima rendono particolarmente attraenti. Purtroppo, bisogna notare che il disordine che caratterizza attualmente le nostre strutture territoriali ha investito anche il nostro patrimonio storico-artistico e molte delle zone più belle del nostro paese. E questo fatto o ha contribuito a peggiorare la ricettività turistica di alcune zone, o ha contribuito a p·erpetuare, in questo come in altri settori, lo squilibrio fra le diverse zone, .determinando anche in campo . turistico o fenomeni di congestione o fenomeni di inutilizzazio·ne o utilizzazione solo parziale delle risorse . .Si potrebbe insistere a lungo sull'argomento, ma, per ovvi motivi di spazio, è necessario p·rocedere oltre. È il caso però di notare che appare sempre più urgente, si può .dire indilazionabile, la necessità di porre drastica1n·ente un freno, il). attesa degli indis,pensabili provvedimenti di valorizzazione, all'attuale deterioramento del patrimonio storico-artistico ed ai fenomeni di disordine che investono le zone che, per le loro caratteristiche naturali, rivestono un rilevante interesse turistico. Considerando anche che quest'opera· di contenimento e di rivalo72 BibJi9tecaginobianco

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