I Le idee del tempo Si racconta che Lenin, a chi gli faceva una volta osservare che i suoi progetti non rispondeva110 per nulla alla realtà, abbia risposto,_ co11 espressione hegeliana, « tanto peggio per la realtà! ». Potrebbe sembrare una battuta, ma è la verità. O meglio è la verità di chi crede nell'applicabilità dei metodi, sia pure scientifici, alla realtà storica: è la sua v.erità, perché non Jia altra scelta, se non ,,uole mutare il metodo, che quella di piegare, con tutte le conseguenze, e sul piano culturale e su quello pratico-politico, che ne possono derivare, la realtà stessa appunto verso il· metodo. Perclié se le stesse ipotesi delle scienze naturali, se gli stessi metodi delle scienze empiriche si rivelano con il progredire della scienza stessa (e la fisica moderna lo ha ampiamente dimostrato) come inutilizzabili, e richiedorlo per la soluzione dei nuovi problemi nuovi metodi di ricerca, a maggiore ragione questo principio deve essere accettato nel campo della realtà storica, dove la ripetibilità non riguarderebbe certe classi di oggetti o grz,1ppidi fenomeni, ma singoli individui e singole situazioni ognora irrepetibili, dove non è dato « quan.tificare », bensì « qualificare ». Se questo è vero, se il metodo generalizzato si risolve in una forzatura del reale, allora il tentativo di superare per tale via il do,mmatismo si risolve in una nuova forma di dommatismo, sotto un {.;erto punto di vista peggiore di quella che accetta globalmente una filosofia, una visione del mondo. Perché accettare una filosofia con la consapeyolèzza che essa è stata formulata in un certo momento storico di cui porta l'inca11cellabile impronta, può significare l'accettazione della carica etica che da essa si sprigiona, rivalutare costantemente la presa di coscienza che essa ha significato nella storia degli uomini. Sarà anche questo dommatismo, se si vuole, ma almeno comprensibile, se non proprio giustificabile; ma « rimitovere l'arnese dalla botte » e poi pretendere con. quello stesso arnese di costritire qualunque altro 'oggetto, questo sì è, a nostro avviso, il vero, il cieco donimatismo. Per cui, per ritornare in termini più precisi al nostro discorso, a questo punto le ~lternative non possono essere che due: o si porta alle estreme conseguenze la faniosa tesi su Feuerbach e si giunge alla « rivoluzione permanente », o ci si sclerotizza sul metodo piegando ad esso la realtà, con tutte le conseguenze che si possono immaginare (o che si sono viste). · Che queste siano le alternative, lo vedian10 sotto i nostri occhi tutti i giorni; e lo continueremo a vedere fino a quando non si uscirà dall'equivoco (cfle è anche equivoco generale di carattere culturale) di credere nell'eterna validità dei «_metodi». Perché, come ha scritto ancora Guiducci nel libro c1le .abbiamo sopra ricordato, se Marx, pur con. « inadeguati strumenti » fu capace di cogliere « .con estrema açutezza la 61 Bioli.otecaginobianco -
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