Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

, Giornale a più voci quasi sempre in con.dizioni difficili, come tempeste e sinistri - richiedono conoscenze che vanno ben oitre quelle previste dal brevetto conseguito in Italia. Come infatti scrive S. Pollo sul « CQ », il periodico della Unione Nazionale Ufficiali Marconisti, spesso « per colpa di una carente preparazione tecnologica, e della conseguente inidon,eità di ognuno di noi, ci siamo trovati con la Stazione ' fuori uso ' senza poter far nulla per ripararla in condi~ioni di operatività». E questo perché « non esistendo a bordo la persona capace di riportare l'ap·parecchiatura in stato di funzionalità, l'ap·p·arato, che dovrebbe servire in navigazione, proprio in navigazione non puoi usarlo perché ' . e guasto». È inutile sottolineare la gravità di una tale situazione, che può mettere anche in pericolo la vita di molte persone, e che è sentita come amara umiliazione da parte di chi non chiede che gli strumenti per far bene il prop·rio lavoro, e li chiede alla scuola, suggerendo una via davvero nuova per l'organizzazione dell,e strutture educative, e rivelando una fiducia nei valori della cultura che è preziosa nel mondo dtel lavoro. Una fiducia che d'altra parte è ormai raro trovare non solo nel mondo del lavoro, ma purtrop·po nello stesso mondo della scuola « militante». I ADRIANA BICH Crisi dell'Università e società europea Spesso, in questi ultimi anni - e molto tempo prima della « contestazione» - gli insegnanti medi-superiori e universitari hanno dovuto constatare, non senza un po' d'amarezza, come i grandi testi della cultura occidentale, sui quali erano maturati il loro carattere e il loro imp,egno etico e pe~ dagogico, lasciassero gli alunni affatto estranei, se non ostili. Ep·pure i professori dell'ultima leva, quelli che essi ricordavano - e senza risalire tro,ppo indietro nel tempo - come discepoli cap,aci e meritevoli, avevano prediletto le stesse pagine e amato gli stessi autori, sovente con una p·assione tenace, testimoniata già dal bisogno di una lettura diversa e più « mod·erna ». Che cosa, in brevissimo spazio, ha determinato un mutamento co·sì profondo negli animi? Perché i giovani non « seguon·o » più con l'attenzione di una volta? Perché tra l'assistente universitario e lo studente «contestatore» - non di rado a lui vicinissimo per età - esiste, in epoca di dialoghi, una frattura spesso incolmabile? . Ci sono ,due modi per affrontare il problema. L'uno è quello di chi si lascia colpire d·agli aspetti più· superficiali ed urtanti della contestazione in atto e ne denuncia, con ambiguo uso di categorie freudiane, ma con sostanziale volontà di terroris·mo politico, gli atteggiamenti acritici e gladiatori. L'·altro è quello di çhi cerca di risalire alle ragioni ultime della crisi della 53 . . l?iQ1iotecaginobianco -

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