I Giornale a più voci telegrafisti di bordo. Molti ritengo·no che ciò possa aversi solo quando il diploma sarà sp·echficamente richiesto per l'ammissione all'esame di Stato per radiotelegrafista. In proposito è infatti allo studio un disegno di legge che imponga, prima di tale esame, la frequenza del corrispondente istituto professionale. E il progetto è stato lodevolmente anticipato dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, che, per i radiotelegrafisti da esso direttamente impiegati, comincia ad esigere queste frequenze: già nel 1968, al « Primo convegno Nazio,nale sull'Istruzione professionale marinara », M. Alb1 in (Atti del Primo Coinvegno, sull'ls,t·ruzione Professionale Marinara, Venezia 8-9 maggio 1968, pubblicati a cura del Mirtistero P.1. Direzione generale per l'istruzione professionale, pag. 59), lamentava che « l'attuale situazione consente ai giovani di conseguire gli stess,i titoli per vie diverse da quelle della scuola statale di corrispondente in,dirizzo ». D'altra parte, però, in un'epoca in cui i titoli di studio in quanto tali sono, da più parti, posti in discussione, e si chiede non più la loro tutela giuridica, ma l'increm.ento e la valoirizzazione delle conoscenze di cui essi sono garanzia, occorre evitare il pericolo di creare una sorta di artificioso p,rotezionism-o a favore di un cliiploma, sia pure statale, che prescinda dal suo reale, e verificato, valore. Ora, va tenuto presente che le statistiche sopra riportate non indicano alcuna differenza tra i candidati all'esame di radiotelegrafista p,rovenienti da istitut,i professior1ali di Stato e gli altri, i « privatiJsti », per così dire. Ciò non può evidentemente attribuirsi solo al rispetto della legge, che per adesso si richiama al possesso della licenza media. La mancata menzione, a p·arte, dei primi, è imputabile certo anche al1la co,nstatazione, ·dolorosa ma inevitabile, che fra loro i promossj non superano in modo apprezzabile il livello medio. E a conferma di ciò s.ta la preoccupazione espressa dai res.p1 ons.abili in varie occasioni, anche al Convegno di V,enezia del maggio 1968, dove O. Caocci ebbe a proporre di « abolire la sezione triennale per radio 1 telegrafisti, e sostituirla con un qu·arto anno di specializzazione, dopo la qualifica di elettricista di bordo ». Questa è forse la tesi più interessante emersa da quel Convegno, e quella che più s.i avvicina all'ori,entamento generale della categoria; che si è però espressa decisamente in favore di un.,a specializzazione di cinque anni, che consentirebbe, oltre tutto, di usuf~ire della liberalizzazione degli accessi all'università. Inoltre, nel quinquennio, lo studio potrebbe articolarsi su esercitazioni e programmi strutturali tenendo conto delle reali esigenze della marina moderna, rispetto alle quali l'attuale certificato, pur di così difficile consegui- . mento, come si è visto, presenta carenze e deficienze mo,lteplici e gravi. In un am·pio arco di tem,po si potrebbero infatti. consentire a1 gli studenti di conoscere e di. sperim·entare le apparecchiature in uso, pianificando validamente un sistematico contatto con l'industri,a e con il mondo ann·atoriale che posseggono attrezzature aggiornate, e le rinnovano in tempo utile. Avremo così finalmente un diploma scolastico ambito non come « pezzo di carta » 51 Bibl1·otecaginobianco
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