Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

, La scelta dell'Azione Cattolica molto importante, essendo la stessa A.C. la massima organizzazio11e del laicato cattolico, perché sia evitato da parte cattolica il primo colpo di fucile. Da parte laica (laicista, direbbe « La Civiltà Cattolica») va dato atto all'Assemblea dell'A.C. della sen.sibilità e maturità civile con la quale ha espresso le sue posizioni. E vogliamo quindi dire di t1n altro elemento che va rilevato: la democratizzazione dell'Associazione, che se pur ha avuto limiti procedurali (la mancata rappresentanza delle minoranze espresse a livello parrocchiale e diocesano, i lavori dell'Assemblea sui problemi specifici condotti per gruppi - 13 gruppi sembrano davvero eccessivi - con conseguente in1poverimento del dibattito generale) è stato un fatto non di facciata, ma profondo, a,,endo la presidenza coinvolto in un ampio dibattito, attraverso uno schema inviato in precedenza, tutti i li,,elli associativi. Il documento finale, inoltre, sancisce il plt1ralismo all'interno della Associazione, e non c'è chi non veda quale profonda rivoluzione sul piano del funzionamento interno sia stata compiuta. Altro elemento che va rilevato è che la democratizzazione dell'A.C. ha riflessi nella riconsiderazione del Concordato del '29, sia da parte laica, sia da parte cattolica (la FUCI, ad esempio, che fa parte dell'A.C., ha sostenuto 6 che il Concordato come residt10 di garantismo temporalistico nuoce soprattutto allo sviluppo dei ferm·enti di una nt1ova Chiesa in Italia. L'Asseml,lea nazionale, infatti, ha eletto il 27 set"tembre per la prima volta il Consiglio nazionale e questo ha designato il presidente (che secondo il n11ovo Statuto avrebbe dovuto avere la sua norn.ina dalla Co11ferenza episcopale italiana). In passato e con il vecchio Statuto era il Papa che nominava il presidente, i vescovi nominavano i presidenti diocesani e i parroci quelli parrocchiali. Col nuovo Statuto la gerarchia, se si eccettua la nomina formale del presidente nazionale da parte della CEI, è estranea a tutto il processo di formazione degli organi dirige11ti e alla definizione della linea dell'Associazione. Ora, il Concordato del '29 (ed era chiaro il fine politico del regime fascista) poneva l'A.C. « sotto- immediata dipendenza della Gerarchia della Chiesa » e non c'è chi non veda il contrasto tra q_uesta forma che ·riflette tutto lo spirito del Concordato e la nuova veste· democratica che l'A.C. ha voluto darsi. A parte questi problemi, che investono i più vasti rapporti tra mondo ·cattolico e lo Stato (e che insieme ad altri dello stesso 6 GIULIO PICCIOTTI, I cattolici e lo Stato, « Nord e Sud», ottobre· 1969. 37 Bianotecaginobianco

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