I La scelta dell'Azione Cattolica sulle « scelte di fondo » per quanto riguarda le scelte temporali affermano che: « •- il cristiano di fronte alle scelte tempqrali è povero di soluzioni conie tutti gli altri uomini; - dalla tensione cristiarza verso l'amore universale non discende automaticamente per il credente la 1iecessità di una precisa scelta nel temporale, nella singola situazione storica; - all'interno dell'A.C. e della Chiesa deve esservi un pluralisn10 di scelte politiche-ci-tlturali ». Tutto ciò ha importanti implicazioni nella vita della Chiesa, e anche· nella concezione stessa del rapporto tra la Chiesa cattolica e lo Stato. Ad esempio, non può non a,,ere significato l'affermazione contenuta nel documento, secondo cui << sono da escludersi tutte quelle forme di catechesi che ancora la concepiscono come mero ' insegnamento della religione ', dimenticando che è piuttosto promozione di u11a esperienza personale e co1nunitaria in cui la conoscenza si fa vita e diventa annuncio e regno di Cristo ». Concepita come indirizzata all'interno del mondo cattolico, tale affermazione non manca di riflessi nei rapporti con lo Stato, per quanto riguarda l'insegnamento della religione nelle scuole. Il mondo cattolico potrebbe essersi accorto, ad esempio, dopo averne reclamato l'inseri1nento, che « l'insegnamento della religione » nelle scuole significa, come molti laici sostennero, magari con intenzioni profonde diverse, un impoverimento religioso, oltre ad essere spesso df fatto un'ora di scarsa tensione nel denso calendario settimanale delle lezioni. Se questo può sembrare un esempio marginale, ve n'è un altro certo più indicativo, e riguarda l'atteggiamento di fronte alla proposta di introduzione del divorzio in Italia, che ora dopo l'approvazione della Camera e gli emendarrienti del Senato è di nuovo di fronte alla Camera. Le questione di un pronunciamento sul divorzio fu sollevata ne]l' Assemblea dell' A.C. attraverso la presentazione di una mozione aggiuntiva quando già erano in corso le votazioni: erano le 13,30 di domenica. Si aprì a €)_uelpunto una discussio11e piuttosto vivace che si sviluppò per un paio di ore, prol11ngando inaspettatan1en~e i lavori. Due tesi si contrapponevano: da una parte (forse valutabile intorno al 10-15~-0 dell'Assemblea) si chiedeva la discussione della mozione; da un'altra parte (valutabile ugualmente intorno al 10-15%, soprattutto di giovani), si sosteneva che il tema non dovesse essere per nulla affrontato. La maggior parte dei delegati avvertiva però la delicatezza del problema, e nello stesso tempo non intendeva che sotto il segno del divorzio venisse strumentalizzata 35 Bibliotecaginobianco '
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