Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

., Da Reggio a · Montecatini di -Alfredo Testi 1. È difficile ed ingrato, lo confessiamo, dover riconoscere fino a che punto, anche in molti degli ambienti cosiddetti « responsabili » si sia ancora lontani dall'aver acquisito un'idea sufficientemente chiara dei caratteri che deve assumere un corretto rapporto tra poteri centrali e poteri regionali nella politica di piano. E quanto invece siano ancora co11fusi, generici ed in qualche caso tendenziosi i discorsi che sull'argomento si vanno facendo un po' in tutte le sedi. . È difficile ed ingrato riconoscerlo specie per quanti, avendo lavorato in questo particolare settore e avendo per la loro parte cercato di portare un contributo di chiarificazione, rite11gono che certi concetti dovrebbero orn1ai essere stati acquisiti, che un'idea sia p11re approssimativa dei caratteri e delle esigenze di un procedimento decisionale complesso - qual'è quello della politica di piano articolata a più livelli - dovrebbe ormai non essere più del tutto estranea a coloro che, per un verso o per l'altro, sono investiti di poteri decisionali o di indirizzo nella gestione della cosa pubblica. Non si sa infatti se imputare la lentezza e la fatica co11 cui un corretto discorso regionale procede e dà luogo alla defi.11izione di adeguati assetti istituzionali e di efficienti modelli operativi, più ai « tecnici » o ai « politici ». Accettando infatti per buone queste due astratte categorie (cos} difficili da riscontrare nella pratica con precisione di confini) si potrebbe far carico ai primi di non avere forse sempre contribuito a chiarire i termini del problema con tutta la disponibilità e l'insistenza richiesta dalle circostanze, ed ai secondi di non aver fatto davvero molto per colmare il ritardo che separa certi comportamenti tradizionali nell'attività politicoamministrati,1a del nostro paese dalle esigenze di moderne tecniche di governo ·e di gestione dell'economia. Ne è derivata una situazione in cui alla confusione. dei linguaggi si aggiunge spesso la reciproca diffidenza: i « tecnici astratti » da un lato ed i « politici pasticcioni » 17 BibUotecaginobianco '

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