Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

.. I ·· Storia ristretti della mentalità di classe, si batterà p·er sostituirsi all'alta aristocrazia baronale nel governo della cosa pubblica auto 1 rizza a pensare che .essa era portatrice di sintomi di rinnovamento. La polemica b·aronale del d'Andrea, che farà coincidere il suo programma politico con le aspirazioni del ceto civile, quale appare · dalla Disputatio baronalis con la quale affermazione -della ri.ecessità che il feudo ritorni allo Stato, nel caso non vi sia una -diretta discendenza, rappresenta la difesa di un nuovo 'Senso dello Stato, di un potere non più arbitrario e p·articolare e di un'autorità che -diventa sem1 pre più razionale. Mastellone, nel riprendere l'opinione del Croce e del Nicolini, polemizza sottilmente con il Pepe e con il Colapietra che negano all'opera dei giureconsulti una funzione di rinnovamento ·della struttura statale, delle ~•ue componenti, della sua ispirazione ideale. D'Andrea, che era il più illustre rap1 p1 resentante del partito spagnolo a Napoli, esprimerà con il suo programma politico, le aspirazioni del ceto civile sia sul piano amm.inistrativo che su quello economico e culturale. Il ,rinnovamento culturale che aveva vivificato la vita intellettuale e spirituale della fine del Seicento, mostrerà il suo profondo valore politico nell'opera· del d'Andrea che saprà tradurre l'indirizzo rinnovatore in una visione nuova della società. Il discorso sul . libertinismo erudito a Napoli diventa nel Mastellone, che nel saggio già citato, Politica e vita culturale aveva mostrato questa fusione fra cultura e politica, acuto esame della formazione della classe · dirigente, Bio~iotecaginobianco dei suoi ideali e programmi, 11onché della sua capacità di azione di governo. « Il pensiero di Gassendi o di Cartesio, quello di Galilei o di Boyle » afferma Mastellone (p. 115), a p·arte il valore scientifico, potevano fon1ire gli elementi di una visione scientifica co,mpletamente diversa da quella statica e gerarchica esistente nel mondo napoletano. Più o meno coscientemente questi letterati si proponevano di 11sare, come elementi di distinzione sociale, le cognizio·ni giuridiche e gli iri ieressi culturali. Si trattava, in fondo, di accentuare la scissio,ne tra l'aristocrazia cittadina, aperta alle esigenze della civiltà, interessata alle discussioni letterarie e scientlfìche, d1 isposta ad accogliere nelle proprie dimore gli uomini dotti, e l'aristocrazia baronale che calpestava le leggi e ricorreva alla violenza ed ai . sop,rus 1 ». Lungo questa linea interpretativa ricca di spunti e di possibilità di approfondimento, fn1tto-, da un lato dei risultati raggiunti e, dall'altra parte, di una visione globale della società napoletana, è p·ossibile interpretare Gli avvertimenti ai nipoti, documento di una coscienza politica conquistata dal d'Andrea come es:po... nente del ceto civile, esempio del nascente spirito borghese in svilupp·o. Così, la stretta aderenza alla realtà politica e sociale del tempo, e il legame profondo con le aspirazioni del « ceto civile » conducono d'Andrea -a rivendicare il sentimento della libertà politica poicl1é « se l'attività professio,nale s'innesta alla sua ~ ambizione civile, se l'adesione alla 127

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