Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

Antonio Sarubbi liismo di Spinoo;a in nome della religione cattolica, ma rigetta il giusnaturalismo e la sua affermazione che il diritto è solo quello positivo, senza nessuna assolutezza e divinità dei princip,ii della giustizia. Il Valletta esprime im.plicitamente anche la propria soddisfazione per le coridanne di Serveto, di Marco Antonio De Dominicis, di Vanini, ap,partenenti, egli dice, alla « stessa schiera, cioè dei matti» ( op. cit., p, cxxxxv11); egli parla dell' « acerbissimo, ed esemplar gastigo » che l'ateo Girolamo Borri riuscì a mala pena a fuggire (p. CIL). Né meno gravi dub·bi posso-no, sorgeiie sulla posizione del Grimaldi che p,rese anche la difesa della filosofia cartesiana e del Di Capua contro l'Aletino. Nelle risposte di Costantino Grimaldi alle Lettere apolegetiche dell'Metino si ritrova un attacco molto forte alla scolastica e all'aristotelismo delle scuole e una difesa del cartesianesimo e della filosofia epicurea ma, di nuovo, sarebbe almeno 1 frettoloso il dire che si abbia qui una negazione della filosofia cristiana in favore del nuovo pensiero europeo. Quan·do nella Risposta alla terza lettera apolegetica co·ntro il Cartesio creduto da ·più di Aristotele di Benedetto Aletino opera in cui dimostrasi quanto salda e piena sia la filosofia di Renato Delle Carte e perché si debba stimare più d'Aristotele (C. Grimaldi, Risposta ... Colonia 1703) sostiene c-l1ela scolastica ha corrotto la filosofia cristiana e la disciplina ecclesiastica e che l'aristotelismo ha portato vane dialettiche, dottrine negatrici dell'immortailità e d·ella creazione, quando dice 124 Bi iotecaginobi~nco • il cartesianes:imo in quanto è tutto « dipendente dalla cognizione di Dio » (Risposta p. 187) è da preferire ad Aristotele fa una lotta co,ntro gli ultimi residui scolastici e aristotelici e si ap,p·oggia a una filosofia che, per molti rispetti, dà una più reli·giosa considerazione dell'universo. Quando Marchetti diceva nella . prefazione alla sua traduzio,ne di Lucrezio che egli aveva, al di sopra di tutto, l'ambizione di essere cristiano, poteva forse solo cercare di difen·dersi. La fisica epicurea di Lucrezio, la fisica ato,mistica, poteva condurre a una concezione d_ell'universo retta dal caso, -non ,dalla p•rovvidenza, a quella concezione che . Vico chiamava appunto epicurea, atea. Ma p·oteva aL.che essere che la fisica atomistica di Lucrezio e di Gas-sendi fo.sse un mezzo per liberare la scienza della natura dalle false entità pseudo-metafisiche -del tardo arisrtotelismo - virtù, potenze, simpatie, qualità. Una scienza cristiana poteva nascere solo se si giun,geva a buttar via ,le « sostanze » e gli « accidenti » della scienza aristotelica e si giungeva a u,na concezione della natura libera da s0prastrutture metafisiche. Galileo aveva operato in questa -direziorie e aveva oreato una scienza totalmente ìn armonia con la religione. Egli non dubitò mai della fede cristiana. L'accoglimento ·di Galileo, di Cartesio e ·anche di Gassendi; la lotta contro la scolastica; la polemica contro l'Aletino non provano per nulla che Valletta, Grimalcli, Di Capua, tendessero verso il naturali.- smo lockiano. , Forse non si è badato abbastanza I . I

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