I Le ipocrisie coranico-conciliari quella mozione « non sembrava atta ad avviare, come era desiderabile, le parti ad un rapido e fruttuoso negoziato », però non abbiamo potuto votar contro poiché « non si poteva non condividere alcuni principi generali inseriti nel testo della risoluzione » e poiché « un voto negativo avrebbe posto l'Italia in contraddizio11e con la posizione di numerosissimi paesi mediterranei ». Tra questi paesi il documento ufficioso della Farnesina sottolinea la Francia e la Turchia « per non parlare della Jugoslavia, della Grecia e della Spagna» (molto· meno cautamente il « Popolo » del 5 novembre aveva sottolineato la « mediterraneità » accomunante l'Italia ai paesi fascisti di Franco e dei colonnelli); e) astenendosi all'ONU l'Italia ha rispettato le linee maestre della sua politica di pace, per le quali: 1. pace non si avrà « finché predominerà la tendenza ad identificarsi con una sola delle parti in causa»; 2. bisogna evitare che « il mondo arabo veda nell'Occidente un avversario incapace di comprensione » e perciò si « alieni » dal mondo occidentale stesso per consegnarsi ad altri mondi. Ma l'Italia non si è soltanto astenuta sulla risoluzio11e afroasiatica, bensì ha dato il proprio voto alla mozione dei paesi latinoamericani (capifila Argentina e Brasile) proposta in contrapposizione alla prima. La nota della Farnesina si conclude con la giustificazione di questo voto, con l'affermazione cioè che il progetto latino-americano « per la sua provenienza da paesi rimasti sempre obbiettivi nel conflitto, offriva le maggiori garanzie di rilancio della missione J arring ». Il documento che abbiamo riassunto è un miscuglio molto interessante e contraddittorio di motivi formalistici, giuridici da una parte e di politica generale dall'altra. Libano, Libia, Madagascar, Malesia, Mali, Marocco, Mauritania, Isole Maurizius, Mongolia, Nepal, Nigeria, Uganda, Pakistan, Polonia, RAU, Romania, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Tanzania, Ciad, Cecoslovacchia, Tunisia, Turchia, Ucraina, URSS, Jugoslavia e Zambia). Contro hanno votato in sedici: Australia, Bolivia, Colombia, Costarica, Dahomey, USA, Islanda, Israele, Malawi, Nuova Zelanda, Nicaragua, Panama, Paraguay, Olanda, Salvador, Uruguay. Ed ecco i 39 astenuti: Sud Africa, Argentina, Austria, Barbados, Belgio, Botswana, Brasile, Cambogia, Canada, Costa d'.A.vorio, ·Danimarca, Equatore, Figi, Finlandia, Guatemala, Guyana, Gran Bretagna, Haiti, Honduras, Irlanda, Italia, Giamaica, Laos, Lesotho, Liberia, Lussemburgo, Messico, Niger, Norvegia, Perù, Filippine, Repubblica Centro-Africana, Singapore, Svezia, Tailandia, Togo, Trinidad e Taboga, Venezuela. Erano assenti, con diverse motivazioni, dalla votazione del 4 novembre, sette paesi: Alge:ria, Arabia Saudita, Congo-Brazzaville, Irak, Kuwait, Siria, Yemen, Yemen ~dcl Sud. . Questi otto ritiri dallo scrutinio sono stati motivati con l'eccessivo « possibilismo» della mozione nei confronti di Israele. Essi rappresentano cioè lo scontento dell'estremismo arabo. 9 . Bibliotecaginobianco
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