Nord e Sud - anno XVII - n. 131 - novembre 1970

Franco Fiorelli nomico si presenta nei termini più com.plessi e gravi (con le più vaste proporzioni territoriali e demografiche,· con infrastrutture e strutture produttive estremamente deboli, con minimi livelli medi di reddito per abitante, con massime disponibilità di manodopera inutilizzata ed esodo della popolazione): innanzitutto il Mezzogiorno d'Italia, n·onché alcune estese aree della Francia e, più in genere, dei pa1 esi versanti nel bacino mediterraneo. Tale preminente rilievo non deve tuttavia cond11rre a sottovalutare i problemi peculiari -di altre aree periferiche, anch'esse assai distaccate dalle grandi direttrici territoriali dell'economia europea, seppure con caratteristiche di sottosviluppo meno gravi: quali l'insieme dell'Eire, dell'Irlanda settentrionale, della Scozia e del Galles (di cui si è andata accentuando nel più recente periodo la marginalità eco·nomica rispetto all'Inghilterra e all'Europa centrale), il territorio peninsulare tra il Baltico e il Mare del Nor.d (la cui estensione è relativa1nente limitata), i territori nordici (estesi, ma con pop·olazio,ne scarsa e dispersa), i territori prossimi ai paesi dell'Europa centrale (sui quali ha inciso la divisione politica avvenuta alla fine dell'ultima guerra). Al confronto delle situazioni di perifericità sia nazionale che europea, destano minore preoccupazione, non solo alcune aree fro·ntaliere interne, ma anche altre situazio 1 ni interne di depressione economica e di distacco dai principali poli ed assi di crescita esistenti. Questa valutazione co·mparativa coinvolge alcune aree economicamente arretrate, che pongono soprattutto problemi di riconversione produttiva, da cui, del resto, oggi non è esente il fragile apparato produttivo· delle aree periferiche. Comunque, come si è premesso, in una visio·ne dell'equilibrio economico e dell'assetto territoriale secondo, ampi spazi si pongono problemi con gradi diversi di rilievo, complessità e ,difficoltà. Finalità essenziale non può essere una astratta uguaglianza - rigidamente predeterminata - dei livelli di reddito per abitante o per occupato delle aree periferiche, rispetto_ a quelli delle aree oggi intensamente sviluppate, e tanto meno il conseguimento di strutture produttive simili; ma la realizzazione di un processo - continuo e progressivo - di rapporti eco11o·mici articolati ed equilibrati, fo,ndati sull'effettivo adeguamento delle convenienze di investimento e sull'armonizzazione delle condizioni ambientali ,di vita delle popolazioni. · Come chiarisce un documento elaborato dal Consiglio di Europa (Aménagement du territoire, problème européen, Rapport de l'Assemblée Consultative, 1968), « uno degli scopi essenziali della sistemazio11e del territorio è di favorire un giusto equilibrio tra le regioni su scala nazionale ed europea, in considerazione delle loro, caratteristiche geogra-_ 104 Bib iotecaginobianco

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