Aree metropolitane e Mezzogiorno di Salvatore Cafiero 1. Lo sviluppo metropolitano rzel Nord e nel Mezzogiorno. Ai fini dell'accelerazione del processo di industrializzazione del Mezzogiorno appaiono evidenti, in tutta la loro gravità, le condizioni di in- · feriorità del territorio meridionale e la debolezza della sua struttura urban·a. Tale debolezza è innanzi tutto es,pressa dalla modesta dimensione del fenomeno metropolitano nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese. Nel 1966, le aree metropolitane - definite come lo spazio caratterizzato dalla presenza di un'am,pia gamma di funzioni reciprocamente integrate di produzione, di servizio e di consumo, e individuate in base a in•dici di ampiezza e densità territoriale di popolazone e 1 di attività extragricole - erano in Italia in numero di 32: di esse solo 9 erano ubicate nel Mezzogio·rno: Napoli, Palermo, Catania, Bari, Messina, Taranto, Cagliari, Reggio Calabria e Pescara. Mentre al Nord, il territorio ( 13.796 km2 ) e la popolazione ( 15,8 milioni) metropoli tani rap·presentano rispettivamente 1'8% il 47% del totale, nel Sud solo il 3% del territorio (3.560 km2 ) e il 33% della popolazione (6,1 milioni) di pertinenza metropolitana. Dal punto di vista dinamico• il divario è ancora più ampio. La popolazione metro•politana è aumentata in Italia tra il 1951 e il 1966 di circa 7,2 milioni di unità. Tale incremento si è distribuito per 1'82% al Nord (5,9 milioni) e solo per il restante 18% al Sud (1,3 milioni). Inoltre, mentre al No,rd l'incremento è dovuto per 1,8 milioni (pari al 31% del totale) all'espansione territoriale delle- aree iniziali e alla formazione di nuove aree, nel Sud tale componente è solo di 300 mila unità (pari al 23% ·,del totale) e lo sviluppo metropolitano è quasi esclusivamente dovuto all'intensificazione degli insediamenti entro i perimetri iniziali. Di particolare interesse è anche il diverso ap•porto delle componenti naturale e migratoria allo sviluppo delle aree metropolitane al Nord e al Sud. Mentre le aree metropolitane del Nord debbono la loro crescita soprattutto all'immigrazione ( + 3,1 milioni nel quindicennio 96 Bibiiotecag inobianco
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