Paolo Baratta d) gran parte del rimanente sviluppo industriale manifatturiero si è concentrato in un numero limitato di aree. La zona di intervento delle agevolazioni a.gli investimenti è stata estesa, i;iella fascia settentrionale del Mezzogiorno, alla zona di Latina. Proprio in quest'area, insieme a quella di Pescara (oltre che nell'ambito dell'area napoletana, nell'area di Bari e in minor misura nell'area di Catania) si è avuto il più significativo· aumento di iniziative industriali di media e piccola dimensione. Se si considera anche il fatto che nella distribuzione degli investimenti agevolati sul territorio, meridionale la percentuale di iniziative ubicate all'interno, delle aree e dei nuclei - a prescindere dai grossi im-pianti la cui costruzione in molti casi ha determinato semmai ia costituzione di un'area e no-n viceversa - risulta •per l'intero periodo 1951-68 dell'ordi11e del 70% (si tenga conto del notevole numero dei consorzi esistenti), si può dedurre che la collaborazio·ne rispetto alle aree metropolitane e alle grandi infrastrutture di comunicazione ha assunto un'importanza prevalente ai fini della localizzazione industriale manifatturiera. Conclusioni. Si è visto come 101 svilup•po dell'economia extragricola meridionale, conseguito in passato, sia da attribuire in misura prevalente alla crescita delle attività di servizio e, tra le attività industriali, alla crescita dell'industria delle costruzioni. Lo svilup-po degli anni passati sembra essersi im1 perniato su un meccanismo di induzione secondo cui l'aumento della do·manda interna ha sollecitato in primo luogo e con ·particolare intensità la crescita cli quelle attività che, non soggette alla diretta concorrenza esterna, per loro natura tendono a localizzarsi nell'area ove si sviluppa la domand·a. Queste attività, per gli stessi motivi, tendono a crescere secondo mo,dalità che maggiormente risentono delle condizioni locali. In particolare, ·in presenza di un'offerta di lavoro· particolarmente elevata, l'industria delle costruzioni e, analogamente, molte attività del settore terziario si sono, svilup,pate mantenendo al loro interno una ele- · vata intensità relativa di manodopera. Si può concludere che l'aumento di occupazione che si è verificato, può essere considerato. il massimo che si potesse ipotizzare, date le condizioni di partenza e dato il modesto svilup·po dell'industria manifatturiera. Ove si consideri però la struttura produttiva attuale- e i livelli relativi raggiunti dall'occupazione nei settori che hanno dimostrato finora 94 Bibiiotecag inobianco
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