Nord e Sud - anno XVII - n. 130 - ottobre 1970

Paolo Baratta La produttività del settore risulta notevo 1 lmente diversa nelle due ·aree. Al 1968 il valore aggiunto- per addetto nel Sud era inferiore circa del 40% a quello del ·Centro· Nord; nello stess9 anno 1 il consumo, di cemento per addetto alle co1 struzioni era inferiore del 30% a quello del Centro-Nord. Dati, questi, che portano a concludere che, rispetto alle tecniche di produzione dispo-nibili e già diffuse nel Paese, il settore delle costruzioni celi nel S11d una rilevante quota di sottoccupazione. · Fra le attività manifatturiere, come è noto, il fenomeno di maggiore portata nello sviluppo in.dustriale del Sud è dato dalla nascita di numerosi impianti di base nei settori della raffinazione del petrolio, della petrolchimica e nel settore metallurgico. Complessivamente questi impianti di base hanno assorbito, una quota di poco inferiore al 50% del complesso di investimenti che hanno goduto di agevolazioni, realizzati nel periodo 1951-68 nel campo manifatturiero. Ove si tenga conto, di fianco a questi impianti, anche delle altre iniziative minori sorte negli stessi settori, metallurgico e chimico - col che si viene a coprire il 55% circa del totale degli investimenti agevolati - sempre tra il 1951 e il 1968 si osserva che l'occupazione complessiva nei due settori, non n1olto- elevata. all'inizio (circa 30.000 unità) è salita a tassi relativamente alti (4,55% m.a. nel settore metallurgico, 5,38% m.a. nel settore chimico-), ai quali corrisponde però un aumento assoluto complessivo relativamente modesto, pari a 40.000 unità circa. Una quota significativa di investimenti si è indirizzata verso quei settori che già all'inizio degli anni 'SO formavàno la componente principale dell'apparato jndustriale del Sud. Le industrie alimentari e quelle della lavorazio-ne dei minerali non metalliferi (legate in prevalenza all'industria delle costruzioni) hanno infatti assorbito ciascuna il 10% circa degli investimenti agevolati. A differenza di quanto avvenuto nel Centro-Nord, no,n si è avuto se non in minima parte un processo di maturazione di attività artigianali verso livelli superiori, mentre si è avuta una riduzio,ne delle unità di dimensione più piccola; molto modesta, inoltre, è risultata la crescita· di qt1elle attività dalle quali è venuto invece il maggior contributo alla diffusione industriale nelle altre regioni. In particolare le industrie meccaniche, che al 1968 occupavano nel Sud circa il 15% degli addetti alle attività manifatturiere contro il 32% del Centro Nord (165.000 addetti nel Sud, 1.590.000 nel Centro-Nord), l1anno assorbito solo una quota dell'or.dine dell'8% degli investimenti agevolati nelle industrie manifatturiere di tutto il periodo 1951-1968. 92 Bibiiotecag inobia·ncQ

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