Argomenti zione lavorano l'ENI, la Shell e la Esso. Tuttavia, per ora un fatto è certo, e cioè che in Italia i porti e gli attracchi per le petroliere sono ben 43 e altri, sia pure pii.1o meno violentemente osteggiati, se ne progettano. È perciò che l'Italia, con una capacità di raffinazione d~ oltre 150 milioni di tonnellate all'anno, viene definita la « raffineria d'Europa ». Un tempo era il « giardino d'Europa ». Il tutto senza pensare che una Torrey Canyon italiana potrebbe inquinare tutto il lito·rale tirrenico o quello adriatico (coste jugoslave comprese). LA LEGISLAZIONE. La spiegazione di tale stato di cose è abbastanza semplice: la mancanza o l'inefficienza di una moderna legislazione. Infatti se i pro-- blemi che l'inquinamento pone sono, come abbiamo visto, particolarmente gravi e complessi sotto l'aspetto ambientale, economico e igienico, non lo sono· da meno sul piano giuridico. In generale è fuori di dubbio che la responsabilità delle situazioni che abbiamo passato in rassegna ricade sulla classe po,litica e ammi- , nistrativa che non ha sa,puto o voluto prevenire o porre rimedio ai d·anni derivanti dall'inquinamento. Ciò è tanto più vero in Italia, dove non sono stati nemmeno presi quei provvedimenti che, sull'esempio delle sia pure insufficienti legislazioni straniere, avrebbero, potuto almeno limitare l'inquinamento. . In Italia, perciò, dire che la legislazione in materia è carente è dire molto poco. « Le leggi - rileva Roberto, Passino - i decreti, le circolari sono antiquate, nt1merosissime, frammentarie e scoordinate ». È un po' come il 91/38, il moschetto in dotazione a certi reparti dell'esercito1 italiano e che si chiama così perché, costruito nel 1891, è stato perfezionato· nel 1938. Così è per le leggi antiinquinamento: la « base » è una legge del 1914, il testo, unico delle leggi sulla pesca è del 1931, quello delle leggi sanitarie è del 1934, quello sulla utilizzazione delle acque pubbliche è del 1933. Poi vi sono alcuni «rifacimenti» del 1956 e del 1960. Solo nel febbraio del 1968 è stato presentato 1 alla Camera dei deputati un disegno di legge dal titolo « norme per la tutela delle acque dagli inquinamenti»; disegno che, decaduto per la fine della quarta legislatura, fu ripresentato al Consiglio dei ministri, ap·provato 1 e f?.- nalmente inviato al Senato il 4 giugno 1969. Da allora il disegno giace in Commissione a Palazzo Madama, mentre l'inquinamento co1 ntinua indisturbato per la sua strada, specialmente in considerazione del fatto che la legislazione vigente non è a carattere preventivo ai fini dell'inquinamento, bensì a carattere repressivo e si affida, una volta avvenuto , 87. Bib iotecaginobianco
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