Nord e Sud - anno XVII - n. 130 - ottobre 1970

Ugo Leone stato riscontrato un 10% di acqua di sorgente contro un 90?/o di acque di rifiuto domestico e industriale. A questo proposito, il prof. Roberto Marchetti dell'Istituto di zoologia dell'Università d~ Milano· ha dichiarato: « nelle acque del Seveso, dopo aver trovato cariche batteriche di 6-7 miliardi di cellule per litro,, i1nprovvisamente queste diventano quasi nulle. Perché accade ciò? Perché nella zona più industrializzata attorno a Milano· le sostanze tossiche che inquinano il fiume so,no tali da impedire persino la vita dei microbi ». Non più rosea è la situazione del Ticino, uno dei più bei fiumi d'Europa, che per chilometri e chilometri non è altro che un veicolo di schiuma e di acque luride e maleodoranti. Che cosa potrà accadere quando nel fiume verranno immesse le acque di piena degli inquinatissimi Seveso e Olona convogliate dallo scolmatore costruito alle porte di Milano? Tale opera ha la funzione di impedire che possa un giorno ripetersi a Milano la tragedia che colpì Firenze nel 1966. La sua importanza è, quindi, fuori disct1ssione. Resta comunque sempre valida 11 a grave domanda sulla fine che toccherà al Ticino. I tecnici rispo·ndono escludendo che la qt1alità delle acque del fiume possa essere ulteriormente compromessa, in quanto le acque del Seveso e dell'Olo,na vi verrebbero scaricate solo in caso di piena dei due fiumi; in una situazione, cioè, in cui la diluizio-ne delle sòstanze tossiche dovrebbe essere tale da non pro1 vocare danni. ·Ciò è vero oggi; ma nella misura in cui aumenta - e aumenta continuamente - il grado di inquinamento• del Seveso e dell'Olona, i pericoli per il Ticino si fanno sempre più seri dal momento che la diluibilità dei veleni diventa sempre più problematica via via che si accresce la loro concentrazione. La cosa, poi, non finisce qui. Non dimentichiamo infatti che il Ticino si versa nel Po e finirà quindi col dare un ulteriore « valido » contributo all'inquinamento del nostro maggior fiume. Già oggi l'inquinamento di origine domestica e industriale del Po è tale che, malgrado la grossa portata del fiu.me, la situazione è alquanto compromessa, specialmente nei pressi delle zone più popolate. Ma il Po, ripetiamo, per la sua notevole portata d'acqua, costituisce ancora il caso meno preoccupante del Piemo11te, le cui acque superficiali vedono· progressivamente peggiorare la loro qualità. È il caso della Bormida, della Stura, dell'Elvo e del Cervo, tanto per citare i più gravi. Nelle Tre Venezie il Brenta è una vera e propria fogna; il Bacchiglione lo sta diventando, specialmente in prossimità di Padova e Vicenza; il Piave è in condizioni tali che lo· straniero no1 n vi p·asserà più a prescindere dalla presenza di un esercito che lo respinga; l'Avisio e il Fersina non si trovano in una situazio,ne grave, ma « presentano segni 82 Bibiiotecag inobianco

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