Nord e Sud - anno XVII - n. 130 - ottobre 1970

Sergio A.ntonucci Ma dopo un viaggio in questo paese uno, si rende C!)nto di co1ne il · rispetto e la salvaguardia del patrirr1onio artistico naturale e culturale, l'estrema e rigorosa cura delle antiche città sia real1nen_te una « atmosfera» avvertibile ovunque, da Trogir a Dubrovnik, da S·pa1ato a Cattaro (per usare con equanimità e senza preconcetti e forzature in un senso e nell'altro i no,mi italiani e quelli jugo,slavi. ..). Certamente, l'isola albergo rappresenta un caso limite ed una soluzione sui quali si p•uò avere qualche perplessità e non essere interamente d'accordo; ma non si può negare il valore e l'im1 p·ortanza di un'o·perazio11e del ge11ere: una lezione di civiltà, di intelligenza e di amore. Basti pensare a tante nostre città piccole e grandi, alle città murate, ai castelli, ai co1 mp,lessi monumentali, alle ville venete e vesuviane ohe noi lasciamo andare in rovina con 01 ttusa indifferenza. Basti pensare a Venezia, della quale solo ora cominciamo goffamente a preoccuparci dop·o che per decenni, tanto p-er dirne una, la no1stra incoscienza ci ha suggerito solo sorrisi ebeti e fotografie di occasione di fronte al fenomeno dell'acqua alta che ne rodeva le fondamenta. Se S. Stefan appare un po' fr.edda ed artificio-sa, un po' come un ·isola fantasma, le altre città che abbiamo nominato sono però ben vive ed abitate. Parlian10 di D·ubrovnik, altro gioiello perfettamente conservato e valorizzato, simbo.Io ed esempio di quello che p·uò essere i1 l rispetto 1 scrupoloso ed intransigente di un ambiente urbanistico ed architettonico senza trasformare la città in un museo, in un qualcosa privo di vita autono 1 ma (pur pro·mliorvendovi manifestazioni ed attività di elevato valo,re artistico e culturale). (juardando la città vecchia dalle mura non si vede un tetto, un comigno1o che non siano originari o rifatti secondo il disegno 1 originario•, no1 n un profilo di casa che stoni con l'insieme, che abbia ceduto al gu·sto· o alle pretese di oggi, no,n un edificio non un muro cadente. Le varie funzioni della città sono nettamente separate e la città vecchia ha potuto rimanere intatta, nonostante l'enorme ,movimento turistico ed il traffico relativo, perché non si è preteso idi far gravitare ~ e gravare - su di essa anche il nuovo svil11ppo urbanistico e residenziale e le attività commerciali, porto, ferrovia, ecc. Lo stesso turismo residenziale, i nuovi grandi alberghi, sono fuori dalle vecchie mura. All'interno di queste il traffico è vietato, la gente p,asseggi 1a e s.i guarda intorno libera e distesa. Gli jugo1slavi hanno scoperto la necessità -di queste misure dieci o quindici anni prima di noi quando cioè, con una motorizzazione interna piuttosto scarsa e con un movimento -turistico ap,pena agli inizi, sarebbe stato facile non preoccuparsene, come di problemi non attuali. Oggi il traffico nelle vie di accesso al centro storico è intensissimo, le macchine dei visitatori sor10 migliaia: noi vediamo nelle nostre città i danni che avrebbe subito anche Dubrovnik se anche là si fossero deci1si solo oggi a prendere i provved,imenti drastici che invece sono in vigore già da tem,po. Ed è qui che p·ossiamo vedere ca.me avremmo p·otuto ,salvare le nostre città facendo a tem·po debito ciò che andava fatto, e non oggi, con le lacrime ,di cocco1drillo e con i pannicelli caldi di qualche tardiva isola pedonale. 72 Bibiiotecaginobia.nco

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