Nord e Sud - anno XVII - n. 130 - ottobre 1970

... Sergio Antonucei km. » La prossima p·rimavera, e magari saremo 1 già allo stadio del p,rogetto legislativo e degli stanziamenti. Conviene denu 1 nciare queste cose, ed indagare, quando sem·brano· asso1. pite ed inattuali. Co,nviene riparlarne o,ggi, prima dei fatti co,mpiuti o sulla via di compi!ersi, all'inizio del.J',atti\nità del.le Regioni, p1 er evitare che queste, oltre che di avvenimenti tipo Pescara e Reggio Calabria, diventino p,romo1. trici di sperperi ed ass11rdità co1ne questo fantaturismo 1 adriatico·. E conviene ricordare, a questo p,ro·p·osito, co1 me viene concepito il turismo sull'alitra costai, dove il successo sta p·ro.prio nella attenta e civi 1 le salvaguardia degli ambienti naturali ed urbani, nella tutela del silenzio e della pace, della b·ellezza: quei beni cioè che da no1i vanno diventando sem·p-re p1 iù rari e che progetti del genere, attt1ati all'italiana, in mano 1 ai noistri sindaci rivieraschi, finirebbero col distruggere completamente. Sveti Stefan è in fondo alla costa jugoslava, quasi ai confini dell'Albania. A venirci p,er terra son quasi mille km da Trieste, ed è lun.ga, ma ci si può arrivare in una notte di traghetto da Bari a Bar (Antivari) dalla quale dista 40 km. Un isolotto roccioso dal,le vecchie case di pietra grigio-ro,sa, una sull'altra, che sembrano tutt'una cosa con la ro·ccia 1 dello stesso 1 colo,re, con., giunto alla terraferma da un sottile istmo sabbioso 1 , al centro, di una baia che descrive intorno due mezzelune di spiaggia ro·sata so1 vrastate da un gran bosco di ulivi degradanti verso il mare. L'abitato risale al medioevo, ma qualche anno 1 fa non erano, rimaste cl1e poche famiglie di pescatori decimate dalle scarse risorse e dalla e111igrazione. Le case andavano in rovina. Il governo - anzi, l'allora presidente della Camera, I(ardelj - ebbe l'idea di restaurare ed attrezzare l'intera isola, rispeittandone però integralmente la struttura urbana e le caratteristiche architettoniche, per farne un unico « grande albergo » per un turismo di qualità. Le famiglie superstiti furono trasferite sulla terraferma in un grupp·o di casette abbastanza graziose e ·civili appositamente costruite, fra gli ulivi. I giovani costituivano il personale dell'albergo;. Le case dell'iso,la, trasformate in centoventi « alloggi », sono dotate di tutti i servizi mo,derni, ognuna con caratteristiche diverse e prop·rio ingresso sulle « strade », per un complesiso1 di 230 posti letto. Altre sono diventare bar, nights, boutiques, tabaccaio•, ufficio turistico, ecc. Queste cose me 1e racconta il signor Mi·so Brailo, direttore di Sveti Stefan e di « Milocer », una bellissima costruzion·e in pietra che si affaccia su una delle mezzelune, ex. residenza reale estiva, anch'·essa trasformata in albergo di lusso. Brailo è un uomo sulla quarantina, di aspetto energico, cordiale ed aperto, niente della cerimoniosità garrula ed ossequiosa di un direttore di albergo: giornalista, capo di un imp·o,rtante ufficio stamp,a governativo e poi direttore di Radio Montenegro, egli sembra aver ,portato l'i.Jnpronta vivace e moderna di queste sue esperienze nel suo attuale lavoro. I prezzi dell'alloggio a S. Stefan si aggirano sui 12/16 dollari cioè dalle 7.500 ·alle 10.000 lire per la mezza pensione, il che non è tanto p·oco, e fra i clienti degli an·ni scorsi Brailo mi cita personaggi come J acqueline Kennedy, 70 Bibiiotecaginobianco

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