Nord e Sud - anno XVII - n. 130 - ottobre 1970

.. Le idee del tempo rale, all'ambiguità e incertezza che han110 caratterizzato la nostra cultura del dop·oguerra, dopo la rottitra del filone storicistico-liberale. Natitralmente a questo pil1,zto il discorso non può non allargarsi alla politica, se è vero che la cultura è il sottofondo di ogni atto .politico, se ogni scelta politica è anzitutto u.na scelta culturale. Ora, la vita del nostro paese è stata dominata, dalla fine della guerra in poi, da due « integralismi » culturali e politici, quello cattolico e quello marxista, che hanno fi11ito col lasciare pochissimo spazio alla citltura « 110n integrata ». Sarebbe assz1rdo sostenere clze nel 11-ostropaese queste due posizioni r1on avessero una tradizione cultz,rale: quella cattolica, è persino inutile stare a ricordarlo, poteva addirittura vantare la tradizione del cattolicesimo liberale, 1nentre qitella 1narxista. si i11rzestava con lo stesso filone storicistico - basti pensare a un Labriola o a un certo Gramsci - che aveva costituito il 111omento più avanzato della nostra cultura. Non a caso, co•mmen1orando il centenario della nascita di Croce su « La Fiera letteraria », uno scrittore cattolico, Diego Fabbri, si chiedeva se non fosse legittimo avanzare il dubbio che la filosofia crociana « così schiettamente e appassionatamente mutuata da Hegel, ci abbia davvero protetti e non piuttosto logica1nente sospinti proprio verso qu.elle posizioni marxiste che il Croce così vivacemen.te avversò ». Il « ritor110 » cattolico e marxista del dopogiterra l1a assu.nto però caratteri profondamente diversi rispetto alla sita n1igliore tradizione: da parte cattolica ci fu. addirittura il rifiuto della cultura (si ricordi il « cultzlrame ») qu.asi fosse inessenziale alla politica, mentre da parte marxista ci fu l'abban.dono di qualsiasz tentativo revisionistico e critico e la scelta di un irrigidimento e a volte la sclerotizzazione della dottrina: ma soprattt-ttto ci fu itna battaglia ideologica, con freq1Jente ricorso al terrorisnio culturale, proprio verso la cultitra liberale e laica. L'affermarsi, intorno agli a1irziCinquanta, di questi due i11tegralismi chiuse lo spazio alle altre prospettive: e quando sitl piano politico si è cercato un punto di i11co11trofra queste du.e posizioni (ci riferiamo ovviamente all'incontro fra i cattolici e i socialisti e non ai dialoghi clerico-marxisti di quest'ultimo periodo), quando si è cercato un incontro, dicevamo, lo si è trovato - o si· è credi,to di averlo trovato - nella « politica delle cose », secondo la for1nu.la di Nenni. Ma è veramente possibile, se è vero quanto prima si diceva circa i rapporti fra cultura e politica, portare avanti una « politica delle cose », senza che si mettano in. discussione i principii, senza fare cioè u11a precisa scelta culturale? Lo stesso Nenni, in una intervista rilasciata a « Il lvlondo » del 13 settembre SCOYSQ, ha detto che « la sola cultitra rispettabile è qitella che ha la si,a base nella ricerca della .verità e nel coraggio di dire la verità, 53 Bibliotecaginobianco -

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