.. Editoriale No·n fosse stato per il discorso del Presidente della Repu.bblica alle Camere riunite, sarenzmo rimasti mortificati dell'ato11ia con la quale l'Italia conte111poranea ha celebrato il centenario del 20 settembre 1870. È stato il Presidente della Repubblica che, con il suo discorso, intessuto di citazioni dei grandi storici laici, ha saputo ricordare d·egnamente come e perché il 20 settembre del 1870 ha rappresentato il momento conclusivo e culminante del movimento risorgimentale, cui dobbiamo pur sempre qitel molto o quel poco che tuttora sopravvive di solidarietà, di continuità e soprattutto di « identità 11-azionale ». La celebrazione di questo centenario avrebbe a siLa volta potuto rappresentare l'occasione di un « esame di coscienza», con1e ha scritto Giovanni Spadolini; e l'occasione per un tentativo di recuperò del molto o del poco che in questi anni travagliati abbiamo perduto per quanto riguarda la nostra « identità nazionale ». Ma, all'indomani della celebrazione, ci siamo dovuti domandare come essa sarebbe trascorsa se al vertice dello Stato non ci fosse stato iLn presidente laico capace di interpretare la continuità culturale ed etico-politica dell'Italia contemporanea con l'Italia risorgimentale. Né democristiani, né comunisti riescono a rièonoscersi in questa contiriuità; i socialisti solo a tratti ed in parte. E abbiamo avuto sì « un principio di adesione della Santa Sede alle celebrazioni del centenario », il messaggio di Paolo VI a Saragat: ma quanto « complesso e sfumato », per dirla con Spadolini, e « non senza esitazioni ed incertezze anche tormentose, magari dopo polemiche intempestive ed inopportune ». Diciamo pure che il messaggio del papa era ambiguo, forse addirittura dettato da malcelata stizza e comunque molto arretrato, per così dire, rispetto alle parole del cardinale Montini proniLnciate in Campidoglio alcuni anni or sono ed opportunamente ricordate da Saragat nel suo discorso alle. Camere riunite. E diciamo altresì che le preghiere indette dalla commissione episcopale per la ricorrenza di Roma capitale non ci sono sembrate avere il timbro di una volontà impegnata a rendere compatibili - nella separazione, e nel riconoscimento della « provvidenzialità » del 20 settembre - le aspirazioni postconciliari della Chiesa con le tradizioni risorgimentali e la vocazione europea delritalia moderna. Quanto ai comunisti, essi sono sembrati dominati dalla preoccupazione di convergere con i cattolici « sociali » 3 s·:bliotecaginobianco
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