Il secondo partito cattolico gnaio a destra e perso più dell' 1~11a sinistra, è assai probabile: nia non è questo che ci interessa. Il fatto è che nessuno è meno stupito di noi di questa relativa stabilità dell'elettorato. Sappiamo così bene cl1e non basta enitnciare astratti propositi, per produrre conseguenze, e che occorre proporre alternative concrete, prospettive di organizzazio11e, che lo abbiamo dichiarato come nostro unic6 proposito fin da qitando sianio sorti. Rispetto al voto dei lavoratori cattolici, per esempio, sian10 sempre stati convinti che esso, pur liberato da vincoli di organizzazione, non si sarebbe orientato sul PCI, quale partito istituzio11ale della classe operaia, in assenza di profonde trasformazioni del PCI medesimo. Tant'è vero che abbiamo affermato l'esigenza di un momento autonomo di organizzazione politica della sinistra non coniunista, all'interno della quale la spinta al ri11novamento dei lavoratori cattolici troverebbe più naturale sbocco ». L'ACPOL era, e oggi lo è il M.PL - per quella continuità che è sostenuta da Labor - chiaramente orientato, nella prospettiva del « dialogo », all'utilizzazione dei voti cattolici, che abbandonata la DC rifiutano di confluire direttamente nel PCI. A Vallombrosa, Labor ha sostenuto che « il 'no' aclista alla DC potrà anche portare molti a quella che viene definita la disparità politica dei lavoratori cristiani, ma porterà anche molti ad un impegno nuo110 e originale per la creazione di un Movimento politico dei lavoratori », che è appunto la denominazione del nuovo partito. « Oggi riconosciamo concordemente che una strategia alternativa non può non essere che una strategia politica ... È in questa ottica che è riconoscibile il senso del lavoro politico che molti di noi con responsabilità assoluta1nente i1idividuali hanno scelto dì fare... non solo sul piano c11,lturale e morale o su. quello 'tl,ell'azione sociale e sindacale, ma anche diretta1nente e in prima persona nella lotta politica del Movimento Operaio » (nel contesto significa all'interno del MPL). Si noti come nel discorso di Labor ad t1n « potrà anche », come possibilità, si contrapponga un « porterà », come certezza. Ed è in questo l'ipotesi di Labor, e il significato dell'appoggio che il MPL riceve da una parte della gerarchia cattolica: l'offerta di un canale di recupero della diaspora dei lavoratori cattolici a sinistra. È una tesi che ripropone attraverso una doppia valenza cattolica sul piano partitico, la D1C e il MPL, l'integralismo confessionale uscito battuto dal Concilio Vaticano II. L'equivoco confessionale. Veniamo ora a quella che ab47 Bibliotecaginobianco -
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