Giulio Picciotti fondata l'ACPOL era quella di itn'an1pia disponibilità delle forze istituzio11ali del mo1;i1nento operaio a u11 discorso di ristrt-ltturazione della sinistra: l'esa11-rimento delle possibilità e1Jolutive e innovative del centro-sinistra - che le crisi successive e sen1pre più dran1matiche e fornzalmente ingiustificate non fanno che conf erraare - era il dato di parte11za della ricerca e dell'i11.iziativa politica dell'ACPOL_; ma accanto ad esso si ipotizzava una diversa capacità di proposta alternativa da parte delle forze di sinistra, e u11a diversa strategia dello scontro sociale. Quella che si è verificata, invece - per responsabilità di tutti e di nessuno, ma soprattutto per l'impreparazione con cui la sinistra è stata colta da iniziative propriame11te reazionarie, e non semplicemente conservatrici - è stata itna paradossale t7alorizzazione del centro-sinistra come minor male, quasi una condanna a governare in una coalizione che non è tanto complessa, quanto confusa ». Ma che non si trattasse da parte di Labor solo di una opposizione ad un centro-sinistra organico, per avversio~e alla componente socialdemocratica, lo precisava una nota apparsa nel successivo bollettino del MPL del 25 luglio, ;quando affermava che « proporre un governo a tre o attendersi un monocolore program1natico rappresenta itna risposta solo contingente, giacché en.trambe le solz-lzioni non hanno in sé prospettive di e1;oluzione, e possono matitrare solo nel senso di oscuri accordi di vertice. Il problema, oggi più che mai, di fronte all' esaurimento della politica del ce11tro-sinistra, è qitello di sviluppare tra le forze di sinistra - politiche, si11dacali e sociali - il confronto necessario per definire una linea di alternativa alla crisi del sistema politico e degli squilibri che finora lo hanno don1inato ». In verità la spaccatura dell'ACPOL e la sua dissoluzione era venuta sulla verifica dell'impossibilità da parte delle forze di sinistra di riconoscere nella tesi di La.bar l'ipotesi di sviluppo di 11na alternativa che corrispondesse a termini di concretezza. Lo conferma la dichiarazione che, cinque giorni dopo lo scioglimento dell'ACP0 1 L, gli esponenti socialisti Massimo Fichera e · Francesco Tempestini hanno fatto pubblicare sull'« Avanti! », dalla quale si apprende che ad un loro « giudizio di estremo interesse » al momento della fondazione dell'Associazione era succeduto, quando l'ACPOL era venuta precisando una « tendenziale azione politica », un disinteresse che li aveva spinti « in pratica a sospendere la partecipazione attiva alla vita dell'Associazione, pur senza ricorrere a gesti f armali di dimissione, in considerazione della serietà dell'impegno dei compagni, di diversa provenienza, che porta38 Bibiiotecag inobianco
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